Sabato notte è stata celebrata anche a Bologna la Pasqua delle chiese ortodosse che seguono il calendario giuliano.
La Pasqua è una festa che deve essere trascorsa in famiglia e con gli amici. Ecco perché tutti i fedeli arrivano in chiesa con borse e cesti pieni di cibo e tante uova sode colorate per essere benedette e da consumare la domenica a pranzo.
Nel nostro giro iniziato alle 21 e finito alle 9 di domenica mattina, rimanendo a Bologna abbiamo attraversato Eritrea, Egitto, Grecia, Russia, Romania, Moldavia, Ucraina, Serbia e altri paesi.
Ecco le otto chiese dove abbiamo condiviso la Pasqua: nella chiesa di via De’ Fusari ecco arrivare, avvolti in grandi scialli bianchi, i copti ortodossi eritrei. La chiesa è guidata da Padre Rezene, sposato padre di tre figli. Lavora a Bergamo e viene ogni fine settimana a celebrare la domenica a Bologna. Durante la celebrazione è stata battezzata la piccola Alexandra.
A San lazzaro in Via Giovanni XXIII, nella chiesa la Chiesa copta egiziana, ospitata in un oratorio della chiesa bolognese, i riti sono guidati da padre Abona Esozoros monaco copto. Mounir Abskhro responsabile della comunità è felice. Tra pochi giorni gli egiziani avranno la loro chiesa. Verrà inaugurata con una grande celebrazione e una grande festa.
Solo una piccola parte dei greci sono riusciti ad entrare nella nella loro chiesa dedicata a San Demetrio Megalomartire in via dei Griffoni, guidata dall’ Archimandrita Dionysios. Per questo la processione lungo la strada è sempre molto partecipata. Il ritorno a casa è sempre fatta con la candela accesa in mano.
Tre vigili urbani in via sant’Isaia fino alle 3,30 del mattino hanno protetto dalle auto i fedeli russo-ortodossi arrivati in massa ma rimasti fuori dalla chiesa. Hanno comunque potuto seguire la cerimonia attraverso due televisori posti all’esterno della chiesa dedicata a San Basilio il Grande del Patriarcato di Mosca. E’ guidata dall’Archimandrita Marco Davitti e altri sacerdoti e diaconi. L’arrivo della processione in piazza San Francesco ha sorpreso e sconcertato le centinaia di ragazzi che ogni sabato “polleggiano” fino all’arrivo del giorno.
L’Arciprete Ion Rimboi, 56 anni, decano missionario delle chiese romene dell’Emilia-Romagna del Patriarcato ortodosso romeno di Bucarest –guida la Parrocchia di San Nicola Via Calari. Anche qui una bella presenza di fedeli rumeni.
La Comunità Greco-Cattolica romena di Bologna in via del Cestello è invece guidata da Padre Marinel Muresan, sposato, quattro figli. Alle celebrazione hanno partecipato molti giovani e ragazze nel loro costume tradizione. Anche qui non mancano le uova che a fine celebrazione vengono scambiate o regalate.
I moldavi del Patriarcato di Mosca, da pochi mesi hanno la loro chiesa in via Saragozza. Sono guidati da padre Trifon con un fisico da atleta. I tavoli dell’oratorio sono completamente ricoperti dei cibi tradizionali in attesa della benedizione.
Alle sei di domenica mattina partiva con canti e suoni di campanelli la processione della Comunità Greco-Cattolica ucraina di Bologna di via dei Leprosetti guidata da Padre Andriy Zhyburskyy. Alle 8 nella chiesa non si riusciva più ad entrare. Anche qui una lunga fila di cestini colorati con i cibi da benedire. (Fotoservizio di Mario Rebeschini)
Didascalie
1-2 Copti ortodossi eritrei
2-4 Copti ortodossi egiziani
5-6 Greco ortodossi
7.8 Russo ortodossi
9-10 Rumeni ortodossi
11-12 Rumeni greco-cattolici
13-14 Moldavi del patriarcato di Mosca
15- 16 Ucraini greco-cattolici