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L’oratorio

Scritto da Massimo Palazzo il 2 febbraio 2012
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Una grande fortuna per chi come me non adorava frequentare gli stessi posti e le stesse compagnie era quella di avere due oratori a poca distanza da casa che, frequentavo nel periodo estivo su indicazione di mamma. La rendevo felice e tranquilla andandoci, a metà pomeriggio passava a controllare che fossi presente e a comperarmi la merenda .
Gli oratori erano molto diversi uno dall’altro, quello più vicino aveva enormi spazi con vari campi da calcio, da basket,pallavolo, tavoli da ping pong, numerosi calcetti balilla, un’area con la sabbia per giocare con le biglie e un bar ben fornito. L’altro era più piccolo, c’era un solo campo da calcio e da basket,un ping pong, due  calcetti balilla. Nel più grande il prete era antipatico, sempre serio, aveva la mania di lunghe e noiose lezioni di catechismo senza un orario preciso, quando decideva di farle avvisava i suoi tirapiedi e chiudeva i cancello.
Trovai in compagnia di un amico un punto da dove poter scappare e qualche volta ci andò bene ma se ne accorsero e chiamarono mamma per informarla. Cosi cominciai a frequentare sempre di più quello piccolo dove il suo collega era bravo e simpatico. C’era anche con lui il catechismo ma, era più piacevole seguirlo e  la maggior parte delle volte lo spiegava all’aperto.
Era un Don eccezionale adorato da noi e da tutti i parrocchiani ,quando diceva messa la chiesa era sempre piena, tutti gli volevano bene, non l’ ho mai visto arrabbiato ed era gentile e disponibile con chiunque. Un giorno andai all’oratorio e trovai un giovane prete, strano per me e per gli altri non era mai successo, pensammo fosse malato, invece il  sostituto ci spiegò che la chiesa l’ aveva mandato  dove  avevano  maggiormente bisogno di lui. Restammo tutti molto addolorati dell’accaduto, io sapevo che non era vero,era una bugia ed ero tentato di farglielo notare perchè, accompagnando mamma e nonna al lavatoio pubblico ero venuto a conoscenza del motivo del suo allontanamento.
Aveva l’amante, era la perpetua, giovane, bella e libera,con il senno di poi devo dire che fece proprio bene. Provai  un gran dispiacere non poterlo più vedere e nemmeno salutare, quando ci fu la prima comunione  la sua assenza rattristò tutti. Ecco perche’ era sempre contento e tranquillo, oltre alla fede ed a un carattere buono aveva scoperto e provato l’amore mentre l’altro, acido e incattivito predicava senza sapere cosa fosse. L’oratorio non fu’ piu’ la stessa cosa, mi disaffezionai presto con grossa preoccupazione della mamma che restava in pensiero non sapendo dove fossi , ci ritornai rare volte preferivo essere  libero di andare  ovunque, non vedevo l’ora di crescere per avere anch’io una perpetua cosi bella.