La silenziosa potenza di due bolle papali, redatte da parte degli esperti “manuensi” su pergamene dell’epoca e firmate da Sua Santità Leone X al secolo Giovanni de’ Medici nel lontano 1516 sono ancora oggi rispettate dalla Comunità di Pieve del Cairo(Pavia) – Diocesi di Vigevano, con due avvenimenti a giugno e settembre.
Papa Leone X, nato Giovanni di Lorenzo de’ Medici (Firenze, 11 dicembre 1475 – Roma, 1º dicembre 1521), fu il 217º papa della Chiesa cattolica dal 1513 alla sua morte ed era il padre del famoso Lorenzo Il Magnifico (Firenze, 1º gennaio 1449 – Firenze, 9 aprile 1492), signore di Firenze dal 1469 alla morte, grande letterato e mecenate. Venne destinato fin dall’inizio alla carriera ecclesiastica; ricevette la tonsura a sette anni con la nomina a protonotario apostolico, ad otto reggeva dei benefici quale abate di Montecassino e di Morimondo e prima dei tredici erano in corso negoziati per la sua elevazione a cardinale. Innocenzo VIII, il Papa regnante, era legato a Lorenzo de’ Medici da ottime relazioni e da una comunanza di interessi e politiche; nel concistoro dell’8 marzo 1489 Giovanni venne nominato cardinale del titolo di Santa Maria in Domnica con la proibizione di vestire le insegne cardinalizie per tre anni, in ragione della giovane età. In questo intervallo di tempo tra il 1489 e il 1491 venne inviato a Pisa a studiare teologia e diritto canonico, e qui e a anche Cesare Borgia. Gli impegni di studio di tipo ecclesiastico sembrano che siano stati meno congeniali al giovane principe della chiesa, rispetto all’elegante letteratura per la quale aveva ereditato il gusto del padre, e nella quale aveva fatto grandi progressi sotto la tutela di Poliziano e Bibbiena.
Il 9 marzo 1492 vestì le insegne cardinalizie presso la Badia di Fiesole e il 22 marzo entrò in Roma, mentre il giorno dopo fu accolto in udienza dal papa. In tale circostanza ricevette dal padre una lettera di consigli [3], che a tutt’oggi figura tra le più sagge e di valore nelle composizioni del suo genere.[senza fonte] Dopo poco più di un mese dovette tornare a Firenze perché suo padre morì e dopo poche settimane fu di nuovo a Roma perché in luglio entrava in conclave dopo la morte di papa Innocenzo VIII. Nel giro di pochi mesi quindi le sue prospettive vennero completamente sovvertite, un doppio lutto che anche per l’Italia chiudeva un’era di pace, che la politica prudente di Lorenzo aveva procurato, e si inaugurava un periodo di invasioni straniere e lotte interne. Nel breve conclave dell’agosto 1492 fu eletto Rodrigo Borgia al quale egli non era molto legato, e decise di tornare a Firenze.
Sono trascorsi ben 5 secoli dalla sua storica liberazione mentre, prigioniero, veniva trasferito dalla Toscana a Parigi, dove l’attendeva una lunga detenzione. La carovana andava a piedi ed una volta giunta sul fiume Po, al confine fra il territorio longobardo e quello savoiardo (oggi è la zona fra le province di Alessandria e di Pavia) non riuscì ad attraversare il fiume( i ponti non esistevano) per l’opposizione della Comunità di Pieve (l’unione con Cairo, il villaggio vicino, avvenne 4 secoli più tardi, quando il Governo di allora aveva deciso, senza proteste, l’unificazione dei piccoli centri ed in questo modo venne costituito il Comune di Pieve del Cairo, oggi importante centro agricolo – industriale della Lomellina.
Liberato dai suoi aguzzini Giovanni de’ Medici divenne poi il capo della Chiesa cattolica e decise di ringraziare la gente di Pieve concedendo alla parrocchia il privilegio del Giubileo perpetuo. Oggi entrando nella chiesa parrocchiale subito a destra c’è una lapide, ormai centenaria, che ricorda ai fedeli che assistendo alle funzioni che si celebrano nei mesi di giugno e settembre si possono “lucrare” le indulgenze previste, proprio come avviene a Roma durante l’anno giubilare.
Per ricordare le storiche date 1512 e 1516 la parrocchia di Pieve del Cairo e l’amministrazione comunale hanno fissato un calendario di eventi di carattere religioso, culturale e turistico per valorizzare questa pagina storica ancora attuale per gli abitanti della zona, ora riuniti in una sola comunità.
Il primo passo per questa ricorrenza è rivolto ai giovani della Lomellina per la creazione del logo ufficiale con in palio una somma modesta (300 euro) ma di grande soddisfazione per l’autore. I partecipanti devono avere dai 14 ai 20 anni ed inoltre verrà creata un’associazione locale che curerà tutti gli avvenimenti giubilari. Info al n° 0384/831757