www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

La contadina Sisina…

Scritto da Angelo Marino il 5 dicembre 2011
facebooktwitterfacebooktwitter

 

La contadina Sisina si è sposata a 17 anni, sua madre Brigida, anche lei contadina  è stata il suo esempio, colei dalla quale  ha potuto imparare tutto. Fin da quando era solo una bambina, infatti, Sisina doveva sbrigare le faccende domestiche e dedicarsi alla preparazione dei piatti che, al ritorno dai campi la sera, la famiglia avrebbe consumato. In questo modo è nata la spontanea passione di Sisina per i piatti poveri, per le ricette della tradizione, per i prodotti genuini, per i profumi dei campi e delle erbe aromatiche.

Ricette che Sisina, con maggior consapevolezza ed esperienza, oggi offre a tutti coloro che hanno dimenticato o non riescono più a ricordare gli odori e sapori di una volta. Unico vincolo per poter apprezzare l’amore e la tradizione di queste ricette è passare dalla ‘Taverna La contadina Sisina’.

Questa piacevole e raccolta osteria si trova ad Aliano, piccolo paese lucano situato nella parte centromeridionale della Basilicata, conosciuto perchè vi fu confinato per ragioni politiche, intorno alla metà degli anni Trenta, Carlo Levi, il quale, in questi luoghi, scrisse ‘Cristo si è fermato a Eboli’.

La Contadina Sisina si trova proprio nel centro di questo splendido paese costruito tra un’infinità di calanchi ed è un ambiente caldo e intimo, in cui ogni arredo ha il gusto dei vecchi tempi: il soffitto in legno, le vecchie foto alle pareti e il caminetto fanno di questo posto la cucina in cui eravamo abituati a mangiare da ragazzini a casa della nonna.

Il servizio di questa locanda è impeccabile, attento e più che disponibile, sia la signora Teresina, che il suo simpatico e divertente marito, non esitato ad abbandonare i panni di cuoco e cameriere per scambiare quattro chiacchiere con i commensali.

Passando al cibo non c’è menù ma si mangia quello che viene proposto: si parte con una sequenza spaventosa di antipasti, caldi e freddi, che soli basterebbero al fabbisogno giornaliero sia del pranzo che della cena.

Poi si passa ai primi fatti in casa come le orecchiette o i ravioli caserecci.

Le pietanze sono tutte accuratamente pensate e cucinate e rispecchiano a pieno la cucina lucana, e proprio per questo sono abbastanza unte e non proprio dietetiche.

Questo dato, considerando anche l’abbondanza delle porzioni, fa capire quanto sia difficile arrivare al dolce. Anche perchè sul tavolo, tra un piatto e l’altro non manca l’ottimo pane.

Il secondo è una carrellata di carne alla griglia con contorno di verdure e patate, mentre il dolce è un raviolo caldo con crema di cioccolato.

Il vino che accompagna tutto questo ben di Dio è un ottimo Aglianico, vino potentino prodotto nella zona del Vulture.

Non mancano caffè e amaro, ottimo il Lucano al caffè, da consumare facendosi raccontare dai proprietari seduti al tavolo gli ultimi aneddoti sulla Basilicata e su Aliano.

Il prezzo è decisamente contenuto per quanto si mangia, sui 20-25 euro a testa, ma quello che fa spavento è la quantità di cibo che ci si rende conto di aver assaporato in queste 4 ore di cena.