www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

La Rediviva

Scritto da Massimo Palazzo il 4 novembre 2011
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Quando restavo da nonna Angela a dormire, non essendoci  il televisore, dopo cena era un gran divertimento ascoltare le storie che mi raccontava, una in particolare mi colpi molto.Erano i tempi del ristorante,attorno era  tutta campagna ad eccezione di una casa poco distante abitata da una coppia con due figli maschi.Il marito svolgeva ogni tipo di lavoro oltre a quello di contadino nella sua proprieta’, la moglie lo aiutava in tutto  e cresceva i figli nati a poca distanza l’uno dall’altro.Era una donna forte, niente la spaventava,una grande lavoratrice che badava poco alla femminilita’.Conobbe purtroppo  la sfortuna molto presto restando  vedova ,la realta’ divento’  per lei difficile ma niente la fermo’ ,si rimbocco’ le maniche e continuo’ con grossi sacrifici per la sua strada.Nonna la conosceva  bene, secondo lei era una  brava donna,non fece mancare niente ai figli che allevo’ con molto amore e restarono sempre a vivere con lei. Nei rari momenti liberi  si fermava  al bar a giocare a carte e a bocce con gli uomini, beveva vino, fumava ,con il vocione che aveva discuteva con gli stessi e pretendeva di avere sempre ragione.Un giorno si ammalò, nonostante le insistenze e le preoccupazioni dei figli non volle  chiamare il medico,non lo riteneva necessario,  non ne aveva avuto bisogno nemmeno per partorire,la colpa secondo lei era di una banale influenza che, come era arrivata se ne sarebbe andata.In realta’ le cose andarono  diversamente, dopo pochi giorni  quando i figli tornarono dal lavoro,  la trovarono  morta. Uno  corse in bicicletta a chiamare  il medico che non pote’ fare altro che  constatare l’avvenuto decesso. La portarono  al piano superiore nella sua camera, le misero  i vestiti della festa, tra le mani il rosario, accesero i lumini alle estremita’ del letto,distrutti e piangenti avvisarono il prete che arrivo’  e diede alla poveretta la benedizione. Poi scesero a pianterreno e,non passò molto tempo quando sentirono dei passi provenire dal piano superiore e poco dopo il vocione della mamma che,  apparve imprecando contro tutti  che impressionati  presero paura.Un figlio scappo’ al bar, l’altro e il prete vennero riempiti di epiteti e presi ad ombrellate dalla mamma la quale aveva pensato ad  uno scherzo di cattivo gusto.L’accaduto  fece parlare gli abitanti del quartiere per molto tempo, il soprannome la rediviva le era stato affibiato e non manco’ per il resto della  vita di rimproverare i figli e il prete.Da quel giorno non ando’ piu’ a messa la domenica,continuo’ a lavorare  come se niente fosse , quando la prendevano in giro si divertiva .Dopo pochi anni mori’veramente, questa volta  temendo un nuovo risveglio i figli  vollero piu’ persone in casa per il rosario e la veglia . Siccome  di lei non si fidava piu’  nessuno, aspettarono qualche giorno in piu’ prima di chiudere la cassa e portarla al cimitero.Gli sfotto’ ai figli continuarono per anni, ogni qualvolta qualcuno li  incontrava  gli chiedeva se la mamma era tornata.