www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

Per una volta…

Scritto da Giorgio Rinaldi il 1 maggio 2014
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Un giornale deve tendere alla massima obiettività possibile, sforzandosi sempre di separare i fatti da quelli che sono i giudizi, e quando è non solo necessario ma doveroso esprimere la propria opinione, è fatto obbligo specificare che questa non corrisponde al neutrale accadimento dei fatti.

Un giornale, se non vuole essere organo di partito, movimento, associazione e robe simili, oppure il megafono di potentati di vario genere, deve mantenere la propria rotta in perenne collisione con chi comanda.

Solo così è possibile esercitare la naturale critica ad ogni atto, ad ogni azione di chi governa, dal più infimo al più alto livello, senza avere condizionamenti di alcun tipo.

Alcune volte, però, non si può essere “bastian contrario” per definizione, perché bisogna riconoscere che quanto viene fatto, con tutti i limiti e i distinguo che è possibile cogliere, è –certamente- ben fatto.

Ci riferiamo al mutato atteggiamento governativo nei confronti delle migliaia e migliaia di persone che fuggono dai propri paesi in preda al terrore, alla fame, alla persecuzione.

Forse impropriamente, noi li chiamiamo migranti, ma sono –nella stragrande maggioranza- solo dei fuggitivi.

La precedente politica era di totale disattenzione, per usare un eufemismo, e si nascondeva dietro le responsabilità europee.

Questo per non dire che se l’Europa non interveniva adeguatamente la responsabilità non era della inettitudine e della incapacità dei governanti  e delle loro emanazioni all’estero, che non sapevano predisporre adeguate misure, ma –come al solito- di Babbo Natale.

Questo, senza poi dire che la stragrande maggioranza dei “fuggitivi” consci di avere a che fare con il Paese di Pulcinella, preferivano morire di freddo, ma vivere dignitosamente, nei Paesi Nordici piuttosto che essere trattati da bestie (e spesso peggio) nel Belpaese.

E, senza aggiungere che tanti paesi avevano messo in campo una serie di misure di accoglienza, senza strombazzarlo ai quattro venti, che andavano ben oltre i meri principi solidaristici : nella piccola Svezia c’è la più vasta comunità di profughi siriani e nessuno si straccia le vesti per questa cospicua presenza straniera.

Oggi, meritoriamente, si mira ad una diversa accoglienza, si cerca di soccorrere in mare, salvandone spessissimo la vita, chi è stato costretto ad abbandonare tutto e tutti solo per continuare ad esistere.

La capacità ricettiva è ancora scarsa e lacunosa, le intese europee ancora labili, ma l’inversione di tendenza è meritoria.

Ovvio che molti o tanti possono non essere d’accordo sia per le ancora claudicanti iniziative di accoglienza, sia perchè il concetto di solidarietà è qualcosa di astratto e collide con il proprio portafogli, ma certe prese di posizione di un partito che ha goduto per anni ed anni di importanti poltrone ministeriali (grazie a zu’ Silvio che doveva garantirsi il potere) e tutt’ora è alla guida di importanti Regioni italiane, lascia davvero sbigottiti.

Per il partito della Lega (Nord? Padana? Anti-euro?…?) il problema più grave è il costo dell’operazione salvataggio-profughi : 300.000,00 euro giornalieri.

Per questi campioni del “risparmio sociale”, spendere tutti questi soldi, a loro dire misteriosamente e proditoriamente sottratti ai … disoccupati,  per salvare tante vite umane è intollerabile ma, se proprio lo si deve, bisognerà aspettare il tempo necessario per assicurare case, lavoro, dignità, etc. etc.: cioè mai.

Come se la fame e le guerre aspettassero i comodi dei leghisti e la morte sospendesse il suo corso davanti a cotanta criminale malizia elettorale.

Sempre la stessa solfa a forte connotazione razzista che abbiamo già sentito altre volte in questi ultimi 20 anni, salvo poi scoprire che alcuni leghisti, ora nel mirino della magistratura, aspiravano, sotto-sotto, ad una laurea della vituperata Albania o a titoli di stato di qualche schifato paese africano.

Poiché c’è sempre qualcuno che antepone il danaro alla dignità e alla vita, per una volta applicare la legge del contrappasso non sarebbe male : gran parte della spesa per i profughi potrebbe essere assicurata dalla restituzione da parte della Lega di tutti i soldi incassati a titolo di rimborsi elettorali negli anni e che sono serviti per l’acquisto di mutande colorate, diplomi farlocchi, diamanti africani e chi più ne ha più ne metta.

E, se non dovessero bastare, siamo sicuri che anche gli altri partiti, chi più e chi meno, potrebbero fare la loro parte : 1 euro da restituire per ogni fuggitivo salvato.

Siamo sicuri che partirebbero barche di salvataggio alla volta del Canale di Sicilia anche dal Lago di Garda.