www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

Francesco I e resto del mondo

Scritto da Giorgio Rinaldi il 1 ottobre 2013
facebooktwitterfacebooktwitter

La Chiesa Cattolica da più di 2000 anni ha il primato su ogni altra fede religiosa, ancorchè il numero di credenti sia spesso inferiore alle altre.

Il peso politico che esercita e ha esercitato nel mondo non ha eguali.

Ad attenta analisi, nei secoli è stata sempre in grado di esprimere delle guide che hanno saputo interpretare al meglio il loro tempo.

Non occorre andare molto indietro con la memoria per ricordare il peso avuto da Giovanni XXIII nella guida di un rinnovamento generale che doveva tener conto della carneficina mondiale nazi-fascista, della ricostruzione, del radicamento dei blocchi politici internazionali contrapposti.

L’arrivo di Giovanni Paolo II ha segnato il tempo, accelerandolo, della disintegrazione della Cortina di Ferro, con tutte le conseguenze dell’implosione di un sistema politico granitico.

La dottrina teologica del Papa Tedesco si è rivelata inadeguata ad arrestare una grande ondata di disinteresse dei fedeli, il montare delle critiche, il discredito di una gerarchia religiosa più attenta alle cose terrene che a quelle celesti, le tentazioni aberranti dei ministri del culto che hanno saputo cedere al richiamo di perverse sessualità e al fascino del denaro.

Davanti ad una crisi che sembrava inarrestabile, è arrivato il colpo di scena: un Papa che si dimette ed un altro, notoriamente non conformista, eletto al suo posto.

Nel giro di qualche settimana, l’inamovibile è diventato il nuovo faro che indica la nuova strada a milioni e milioni di persone.

Una vera rivoluzione neanche lontanamente sospettabile solo qualche mese prima.

Addirittura, il primo capo di stato che si è recato a far visita al Papa, su richiesta di questi (in genere è il contrario) è stato quello israeliano, quale chiaro segnale della nuova attenzione della Chiesa Cattolica nei confronti dei perseguitati ebrei.

Da quel momento, una vera e propria grandinata estiva di indicazioni (omosessuali, divorzio, ruolo della donna…) senza pari nella millenaria storia del cattolicesimo e dei suoi dogmi !

Un’ondata di simpatia tra non credenti e seguaci di altre fedi religiose ha letteralmente investito questo Papa che della sua semplicità tipicamente sudamericana ha fatto la sua bandiera.

La Chiesa Cattolica si prepara ora ad amministrare questo enorme consenso, totalmente imprevisto ed imprevedibile, seppur auspicato da quella stessa gerarchia che ha saputo, intelligentemente, mettere da parte la certa tradizione, che dava inequivocabili segnali di cedimento, per puntare su un nuovo di sicura dirompenza.

Da un’altra parte del mondo, dal quale negli ultimi decenni si è temuto il nascere di un nuovo conflitto militare di proporzioni immani, sono arrivati segnali di distensione sui quali nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo.

Trombato alle elezioni il temuto, per anni, capo politico dell’Iran, il nuovo presidente Rohani ha impresso alla politica interna ed internazionale del Paese, nel giro di poche settimane, una svolta epocale: ha riconosciuto l’Olocausto ed espresso sentimenti di compassione; ha assicurato il solo uso pacifico del nucleare.

Esattamente il contrario di ciò che era la politica del suo predecessore.

Questo significa che tutta l’area, il ventre molle dell’Asia, si prepara ad una nuova vita fatta di pace, benessere, sviluppo e progresso (Signori della Guerra permettendo…!).

Cambiamenti di portata planetaria avvenuti dalla sera alla mattina, auspicati e salutati da miliardi di persone.

Ciò che lascia stupefatti è che due religioni monoteistiche e monolitiche hanno saputo esprimere due capi che sono riusciti a dare al mondo ciò che il mondo chiedeva: idealità e speranza.

Papa Francesco ha indicato grandi sfide a cui ciascuno deve prepararsi per avere un mondo migliore.

Ha rappresentato i nuovi ideali a cui tutti dovrebbero tendere.

Ha stigmatizzato un mondo (quello benestante) inaridito della propria opulenza, nel quale l’unico ideale per milioni di persone è il possesso dell’ultimo modello di cellulare.

Ha parlato al cuore delle genti.

Ha regalato sogni  affinchè le persone sognino e inseguano i sogni.

Senza sogni nessuno può vivere e se in tanti non avessero sognato, l’Umanità starebbe ancora ad arrabattarsi con la ruota di pietra.

Per fortuna, nel corso della Storia del nostro Pianeta, grandi personaggi hanno saputo far sognare milioni di persone e far progredire l’Umanità intera, liberandone tanta da immani catene.

La tragedia del nostro Paese è che non c’è nessuno in grado di far sognare gli italiani, e noi stesso da tempo abbiamo smesso di sognare.

Molti anche di dormire !

Per anni ci hanno indirizzato verso falsi miti, dalla cosiddetta “Milano da bere” in avanti è stato un rincorrersi a smantellare e distruggere quel poco o molto che c’era di buono nella nostra società.

E’ ben vero che il berlusconismo è stato un fenomeno preesistente (sotto altro nome) a Berlusconi e che una non trascurabile parte della nostra società è priva d’ogni ideale e pensa solo al proprio tornaconto, ma è altrettanto vero che chi si è contrapposto o si contrappone a questo fenomeno non è assolutamente in grado di offrire una credibile alternativa.

Chi, per esempio, ha predicato e predica contro i privilegi, quando ne diventa il beneficiario, per una scorta inutile, un’auto blu, una doppia o tripla o quadrupla pensione, un appartamento di rappresentanza etc., si affretta subito a dire che è la legge che lo prevede, come se prima (del beneficio) quelle stesse leggi non fossero state ferocemente avversate e che al beneficio si può sempre rinunciare…volendo.

Per non parlare di chi passa da una toga all’altra, sempre però con il paracadute della pensione di Stato…

Da questi personaggi da operetta, quali idealità ci si può aspettare?

Il grigiore di chi si candida a governare in nome del progresso è avvilente.

Ritenere che l’Italia possa essere cambiata solo facendo pagare più tasse e scordarsi di tagliare le inutili spese, necessarie solo a far vivere e riprodurre una dannosa burocrazia (anche i burocrati votano), ovvero spudoratamente giustificare l’applicazione delle leggi per i nemici e l’interpretazione per gli amici, è veramente pura follia.

E’ così difficile da capire che se non viene cambiata la prospettiva il Paese rischia di non più risalire dal baratro in cui sta velocemente scivolando ?

Davvero si può credere che l’Italia può andare più avanti se quando la Destra è al potere i soldi vengono spesi senza criterio e quando c’è la Sinistra si deve pensare solo a risanare i buchi che gli altri hanno lasciato?

E’ vero che in Natura occorrono le iene, gli avvoltoi, gli sciacalli per ripulire l’ambiente dalle carogne; come è vero che nel nostro organismo la pulizia è affidata ai macrofagi; come è pur vero che, nelle grandi epidemie del passato, arrivavano i monatti; ma è altresì vero che nessuno di questi attori è mai passato alla Storia per aver cambiato il mondo !

E, se facessero Presidente del Consiglio dell’Italia Papa Francesco ?

Io ci sto’, parola di ateo.