www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 224 - Dicembre

La discarica

Scritto da Massimo Palazzo il 1 giugno 2013
facebooktwitterfacebooktwitter

A Varese di fronte al cimitero di Viale Belforte c’era  una discarica con inceneritore che oltre agli operatori ecologici anche molti cittadini usavano per   portarci  parecchio  materiale. Il grande piazzale aveva  montagne enormi di  immondizie che venivano divise , imballate o messe nell’ inceneritore dagli addetti ai lavori. Non esisteva  ancora la raccolta differenziata e per svolgere  questo ingrato lavoro c’erano parecchie persone guidate da un anziano  signore che somigliava come una goccia d’acqua all’attore Bruno Ganz. Nonostante la presenza non lo qualificasse  era  gentile,  simpatico , educato, ottimo linguaggio e  in possesso di una grande cultura .Io passavo una volta a settimana per scaricare gli imballaggi  della farmacia dove lavoravo al pomeriggio , frequentandola diventai amico di questo uomo che appariva  al primo impatto burbero ma basto’ poco per conoscere ed apprezzare la sua simpatia e disponibilità.

Sapeva che lavoro facevo e quando aveva bisogno di qualche farmaco glielo procuravo, da cosa nasce cosa e cominciai a  fermarmi molto volentieri   a parlare con lui . Disquisendo a proposito di un argomento una volta mi chiese se mi piaceva leggere, quando gli risposi di si mi disse di seguirlo,  entrammo in un edificio  che era stracolmo  di libri e dopo una veloce ricerca  me ne diede uno che trattava l’ argomento.

Rimasi incantato, sembrava di essere in una libreria ma  i libri non erano nuovi, avevano una loro storia , odoravano di vecchio, le pagine ingiallite, sottolineate, piegate, impolverate, alcuni ammucchiati disordinatamente altri su scaffalature improvvisate.  Mi disse che lui non  ne comperava da anni, glieli portavano , ne leggeva molti,  li recuperava e li regalava perche’ tutto poteva fare ma, non se la sentiva di bruciarli o renderli carta da riciclo .

Era soddisfatto del regalo che mi aveva fatto , disse che potevo  entrare ed uscire da quell’edificio  quando volevo e prendere quello che mi sarebbe servito.

Fu’ cosi che cominciai a frequentare maggiormente questo posto  per la simpatia del signore anziano e per i libri.

Per merito suo  mi procurai  collane intere , enciclopedie , libri antichi ,   conobbi altre persone che frequentavano la discarica  , per scambiare opinioni con lui e per i libri . Spesso dava l’ impressione di averne letti un numero infinito,  conosceva  particolari ,  autori , argomenti trattati, storie ,  ascoltandolo non potevo fare a meno  di  paragonarlo  ad un altra  persona  che lavorava  nella piu’ grossa libreria in centro città.  Era  la piu’ antica e fornita, un edificio  di tre piani di stanze enormi  con  scaffali pieni di libri che  riempivano completamente le pareti fino alla fine dei soffitti molto alti. A quei tempi non c’erano i computer, questo signore sapeva tutto, autore, anno di uscita del libro, casa editrice, posizione sullo scaffale, parlava e descriveva l’autore come se fosse amico suo, i particolari e la  conoscenza del contenuto  era talmente elevata che con la sua eloquenza  toglieva ogni dubbio riguardo l’acquisto, se fosse andato da Mike  Buongiorno avrebbe vinto una fortuna.

Essendo la libreria  grande e molto frequentata il personale  era numeroso, tuttavia  nessuno  aveva la sua preparazione, praticamente impossibile  metterlo in  difficoltà,  chissà mai quale memoria o  motore di ricerca avesse nel cervello , come il signore della discarica dava l’ idea di aver letto tutti i libri presenti nella libreria, un fenomeno.  Aveva sempre con se  un piccolo blocchetto e una penna, se il cliente non trovava qualcosa lui prendeva nota e lo metteva in ordine, con precisione sorprendente dava appuntamento allo stesso per il giorno esatto per ritornare a ritirarlo.  Chissà se e’ ancora vivo,   cosa ne penserà  del progresso, degli ebook, di amazon, di i-tunes , del suo ex posto di lavoro e delle persone che ci lavorano ora  che , senza computer non saprebbero come muoversi.

Come detto in precedenza  alla discarica  passavo frequentemente , la mia libreria personale si era arricchita di parecchi volumi, li leggevo  pulivo e sfogliavo,  all’interno  trovavo, lettere d’amore, ricordi, fotografie , dediche , appunti e annotazioni alla fine del libro. A volte ero piu’  interessato a questi scritti personali che alla storia del libro. La maggior parte  dei volumi erano molto vecchi, la data della stampa lo confermava, le date degli scritti anche,   su molti  trovavo nome cognome e indirizzo, data di acquisto ,  data dell’ inizio e della fine  della lettura probabilmente un’ usanza di quei tempi. Quando penso  alla discarica rimango stupito io stesso nel raccontare cosa succedeva e chi  frequentavo, chi l’avrebbe mai detto che ci poteva essere un aggregato culturale creato  da una persona che raccoglieva immondizie.  Era veramente piacevole andarci, erano simpatiche le persone che incontravo, i loro discorsi, il loro modo di fare conversazione sugli argomenti piu’ disparati , ci si sedeva sui libri a volte il gestore preparava il caffe’ , altri portavano una bottiglia di vino, dei dolci e ben presto si era creato un punto di ritrovo con un grande  spirito amichevole. In uno di questi incontri dissi che avevo difficolta’ con una materia alle scuole superiori , con la mediazione del proprietario risolsi la situazione  poiche’ una signora presente ex insegnante in pensione,  si offrì con  grande piacere per aiutarmi . Ci accordammo sugli orari delle lezioni, risolsi i miei problemi ed ebbi la fortuna di conoscere ed apprezzare una buona persona e una famiglia veramente gradevole. Ad un certo punto dovetti  smetterla di collezionare  libri, ero arrivato ad una condizione tale  che potevo quasi  aprire una biblioteca, allora cominciai a regalarne.  Quando partii per il servizio militare ritornavo alla discarica solo  durante le rarissime licenze, dopo il congedo ricominciai a passare  ma con meno frequenza poichè iniziai a lavorare lontano da casa.  In seguito  venne ristrutturata, rimase chiusa  parecchio tempo fino  a lavori ultimati e alla riapertura il vecchio signore andò in pensione lasciando orfani i suoi amici  della sua simpatia  e di tutti i  libri .