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Viltà

Scritto da Giorgio Rinaldi il 1 novembre 2014
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La vigliaccheria ha molte facce, a volte non è facilmente riconoscibile, altre volte viene confusa, incredibilmente, con il coraggio.

Forse, è stato sempre così.

Forse, perché il vile è un bravo trasformista, un imbroglione nato.

La Storia ricorda, a proposito di viltà, quella di cui si sono macchiati i militari di fronte al nemico, perché è la più evidente, la più eclatante.

Nella nostra Storia nazionale abbiamo avuto il primato, ad oggi ineguagliato, del più grande vile che a memoria d’uomo si ricordi: il re Vittorio Emanuele III, detto “sciaboletta”, che –come capo supremo dell’esercito- all’indomani della firma  dell’armistizio fuggì lasciando milioni di soldati senza ordini in balìa di un nemico feroce che, invece, sapevano alleato.

La religione cattolica ricorda qualche apostolo (Simone detto Pietro) in odore di pavidità, ma più per caratterizzarne le debolezze umane e la successiva redenzione che per suscitare sentimenti di repulsione.

In politica, come dimenticare il capo del fascismo che prudentemente se ne stava a Milano quel 28 ottobre del ’22, quando ancora erano incerte le decisioni di “sciaboletta” sull’impiego dell’esercito, che avrebbe potuto facilmente sgominare quelle poche migliaia di facinorosi senz’arte ne parte  lugubremente vestiti?

E, come dimenticare il suo arresto 23 anni dopo, mentre si trovava su un camion di soldati tedeschi, travestito come loro, in fuga per la Germania?

Chiaro esempio di vigliaccheria, ampiamente giustificata, però, dai seguaci che avevano fatto le loro fortune all’ombra di teschi e gagliardetti neri durante il famigerato ventennio.

Come classificare quelli che si nascondono dietro una religione per commettere i crimini più efferati?

Come vili, vigliacchi, pusillanimi, codardi, pavidi ?

Di certo sono tutto ciò quelli che spavaldamente sgozzano esseri umani mantenendo il volto, però, prudentemente nascosto, non si sa mai che poi qualcuno ti trova, quando non ci sono altri tuoi simili a coprirti, e te la fa pagare.

Di certo lo sono quelli che stuprano le donne e uccidono persone deboli e indifese protetti dal branco.

Di certo lo sono i terroristi.

Di certo lo sono quelli che non ci mettono mai la faccia.

Di certo lo sono quelli che nascondono i loro veri sentimenti di puro interesse personale e simulano battaglie politiche di difesa dei diritti dell’Umanità.

Non è difficile pensare, al proposito, a quei politici che godono, oltre ad inauditi privilegi anche a carriera cessata, di più pensioni, seppur chiamate con nomi diversi, ma che si guardano bene dal rinunciarci o da richiederne l’abrogazione: c’è la legge che le prevede, fatta per assicurare a tutti di partecipare alla vita istituzionale e, comunque, sin quando non si trova l‘intesa con tutte le altre forze politiche…bla…bla…bla,  intanto meglio tenersele.

Nel paniere di politici di chiara matrice razzista, i vili esordiscono con affermazioni di eguaglianza umana, salvo poi concludere per ghigliottinare i diversi (quando si parla alla pancia degli elettori delusi e di bocca buona, invocando la forca qualche voto si racimola sempre!).

Ma, viltà è anche schierare consapevolmente, senza metterci il proprio nome, degli incapaci a tutela dell’ordine pubblico che non distinguono degli esagitati tifosi ultrà di squadre di calcio da operai e padri di famiglia che manifestano per la difesa del posto di lavoro.

Codardia è lavarsene sempre le mani.

Vigliaccheria è mentire sapendo di farlo.

La lista potrebbe agevolmente continuare, basta guardarsi attorno per vedere che si continua a costruire un mondo con mattoni falsi.

C’è però chi, fortunatamente, si oppone e lavora per invertire la tendenza.

Ciascuno dovrebbe trovare un po’ più di coraggio e cominciare a smascherare i tanti o i pochi che ogni giorno ci circondano.