www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

Invocazioni

Scritto da Francesco M.T.Tarantino il 1 novembre 2012
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LIBERA NOS DOMINE

 In questa valle del pianto, dove niente è al suo posto, ti chiediamo di liberarci dalla meschinità ma soprattutto dai meschini.
Liberaci da coloro che dicono : “te lo dico affettuosamente”; sono pronti a piantarti una spada nel fianco o pugnalarti alla schiena.
Dai traditori, dagli ignoranti, cattivi e pusillanimi, dagli uscieri, dai disbrigatori di pratiche varie.
Liberaci dagli arroganti, bugiardi e senza palle; vanitosi, incapaci e maleodoranti; dai vigliacchi.
Dai bastardi, che si credono la casta e sono solo pezzi di merda; dai mercanti che hanno trasformato la Tua casa in un luogo di compravendita con bilance false.
Liberaci dagli imbonitori, dai truffatori e dagli assicuratori; dai costruttori disonesti e dai millantatori, dai direttori e dai segretari (di partito o d’altro malaffare).
Dai miscredenti e dai quei credenti che non sanno che oltre ad essere credenti bisogna anche essere credibili, e che Tu non sei giaculatorie e avemarie.
Liberaci dai soprusi e dagli usurpatori, da chi dice: “mi hai deluso; ti credevo diverso!” sono quelli che venderebbero la madre per due soldi di prestigio sociale. (Sono molto pericolosi!).
Da coloro che mentono, che di professione fanno i mentitori, che girano con la menzogna in tasca; quelli con le facili promesse che vanno alle processioni dei santi e delle madonne: i politici!
Liberaci dalle consuetudini e dagli istrioni, dai “buon viso a cattivo gioco”; da chi abbassa lo sguardo e non resiste il tuo e punta il dito indice per difendersi.
Dagli effetti del protagonismo, dal narcisismo, dal berlusconismo e dal bunga-bunga; dal servilismo dei conduttori tv e dei direttori generali e dalle veline.
Liberaci dagli assassini di Pasolini e dai boiardi di stato, dai ladri e dalle ‘ndrine, dalle Logge e dalle Associazioni mafiose, camorriste e ndranghetiste.
Dai signori della guerra e dal loro fetore, da chi benedice le armi in abito talare, dai cappellani militari col titolo di colonnello e relativa busta paga.
Liberaci da tutti gli imbecilli che se gli mostri la luna o il fondo del pozzo guardano sempre il dito e mai la luna né il pozzo: non sono ciechi ma stupidi!
Dagli ipocriti, dai signorsì, dai benpensanti e dalle cravatte, dai signori e dalle signore; dai frequentatori di sacrestie e dai somministratori di ostie, dai ciellini e dai banchi alimentari.
Liberaci dai ruffiani, dai preti e dalle monache, di Monza o d’altrove; da quelli che dicono: “fa’ come il prete dice e non come il prete fa’”, e si sentono assolti.
Da chi raccoglie offerte per feste religiose, per statue di santi, di madonne e processioni, per i pellegrinaggi e distribuisce santini, immaginette e magliette in nome di una Maria di turno.
Liberaci, Signore, dalle buone intenzioni ma soprattutto dai cattivi maestri; dai francescani con pelliccia, dagli ori e dalle dame di carità, dai benefattori e dalle benefattrici; dal volontariato
Dalla Compagnia delle opere, da Formigoni e da Berlusconi, da Lupi e dai Celesti di ogni razza e colore, dalle leghe di sopra, di sotto e di mezzo, dalla Minetti e dal Trota e da tutti i coglioni.
Liberaci dai disonesti, dai farabutti, dai mascalzoni e dagli arrampicatori, dai Giuda Trentadenari e dai padreterni improvvisati; dagli ex democristiani: riciclati, camuffati e scostumati.
Da chi non ha nulla da opporre alla critica politica e sposta il livello sul personale speculando sulle disgrazie altrui nascondendo le proprie; da chi ha una trave nell’occhio ma vede la pagliuzza negli occhi degli altri; da chi parla a vanvera quando farebbe meglio a tacere.
Liberaci dalla televisione e dal terremoto, dagli sciacalli e dalle false notizie, dalle passerelle e dalle sceneggiate, dai politici itineranti e dal codazzo dei lacchè; dagli stronzi!
Dai mangiapane a tradimento e dagli speculatori, da chi non vede oltre il suo naso e si coltiva l’orticello; da chi pone il suo orizzonte non più in là di Santa Maria (del Cedro).
Liberaci da chi non capisce gli studenti e i giovani perché ha scordato di essere stato giovane anche lui e avrebbe incendiato il mondo e oggi non sa accendere neanche una sigaretta.
Da chi non legge un libro e neanche il giornale e si fida delle notizie del telegiornale, da chi tifa per una squadra e non vede il malaffare che c’è dietro gli sport.
Liberaci dai Ponzio Pilato che con la scusa di lavarsene le mani mandano sulla croce gli innocenti con l’applauso dei più e l’indifferenza dei potenti.
Dai geometri e ragionieri con le mani in pasta nelle curie e nelle case di cura, negli ostelli e nelle mense dei poveri, negli ospizi e nelle segreterie degli asili per l’infanzia.
Liberaci dai catechisti, dai bigotti, dai supplicanti, dagli invasati, dai patrioti, dai guerrafondai, dai frustrati, dai burattini e dai burattinai, da chi tira le fila e dalle carogne.
Dai giocatori d’azzardo e dagli indovini, dalle superstizioni e dalle fatture, dalle malelingue e dagli iettatori, dai figli-di-puttana e dalle loro madri.
Liberaci dai pecoroni che “rispettano il cane per amore del padrone”, che amano la quiete e il quieto vivere e non dicono mai di no!
Dai parassiti, lestofanti e vagabondi, di ceto impiegatizio senza voglia di lavorare ma sempre pronti a laudare il pontefice di turno e i suoi attendenti.
Liberaci da i mezz’uomini, da gli ominicchi, da i pigliainculo e da i quaquaraquà (Sciascia).
E liberami infine da me stesso che, contravvenendo alla tua Parola, mi ostino a “dare ciò che è santo ai cani e a gettare perle davanti ai porci” (Mt. Cap.7, versetto 6).

“Libera, libera nos Domine”