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La vernaccia di serrapetrona guarda al futuro

Scritto da Angelo Lo Rizzo il 1 novembre 2012
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“Appassimenti aperti”, una manifestazione enologica organizzata dall’Istituto marchigiano di tutela vini IMT, giunta quest’anno alla sua settima edizione, si svolgerà l’11 ed il 18 novembre a Serrapetrona, un antico borgo medioevale  in provincia dfi Macerata,vero e proprio gioiello tra i monti Sibillini, incastonato tra il verde e dove si giunge attraverso lunghi sentieri ombreggiati.
Un evento che mira a narrare un legame profondo tra il territorio ed uno dei suoi prodotti simbolo, in un’atmosfera che calerà i visitatori direttamente nei luoghi della lavorazione dei vini, Sarà possibile, infatti, grazie d un servizio navetta gratuito, visitare le cantine dove si trovano intere pareti con grappoli appesi, i famosi “appassimenti”, che tramandano l’antica tradizione di mettere ad appassire le uve per mesi prima di procedere con la loro lavorazione.

“Questa edizione di Appassimenti Aperti – spiega il Presidente del Consorzio Vini marchigiani Gianfranco Garofoli – sarà un’occasione per ribadire la qualità dell’accoglienza enoturistica che riserva la regione Marche, affiancata dall’azione di promosione e valorizzazione del settore enologico regionale promosso dal Consorzio IMT”.

E Alberto Mazzoni, Direttore del suddetto Consorzio, afferma che “ turismo ed enologia sono i cardini di una moderna politica di sviluppo e di valorizzazione del territorio e delle aziende. Le Marche hanno dimostrato che il binomio funziona egregiamente. Siamo fermamente convinti che il patrimonio enogastronomico custodito dalle cantine assieme ai paesaggi rurali rendono la nostra regione unica ed affascinante”.

“Appassimenti Aperti” promuove, quindi, la conoscenza di vini inconfondibili, ottenuti da vitigno autoctono e non riproducibili altrove, vini tra i più difficili da produrre, tenendo conto delle condizioni impervie di coltivazione e delle complesse tecniche di lavorazione.

A Serrapetrona l’usanza di appassire le uve è ormai un simbolo del territorio di cui andare orgogliosi, poiché è caratteristica primaria per ottenere questo vino unico. Il Dogc è l’unico spumante rosso italiano sottoposto a ben tre fermentazioni, conquistando una aromaticità unica ed inconfondibile. Una parte delle uve viene vinificata al momento della vendemmia, mentre almeno il 40% viene messo ad appassire. Entro la metà di gennaio l’uva viene pigiata e alla fine del mese inizia l’ultima fase, la più delicata, che consiste nell’unione del mosto ottenuto dalle uve appassite con il vino base.

Nel periodo della manifestazione il paese si colora delle tipiche cromie autunnali, ed i vigneti avvolgono le colline di un arancio intenso. Il centro cittadino, dove il tempo sembra essersi fermato, è ricco di capolavori dell’arte e dell’architettura. Da visitare le numerose Chiese ed i Santuari che ospitano opere pittoriche di grande bellezza, il Museo Pinacoteca d’arte sacra contemporanea ed il Museo dell’uomo, che conserva un repertorio di strumenti da lavoro dell’età preindustriale.