www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 215 - Marzo

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Assente giustificata la Marina: l’oramai ridotto a rigagnolo fiume Battendiero non avrebbe consentito il transito delle motovedette e dei sommergibili.

Per il resto c’erano tutti: autorità locali-zonali-provinciali-regionali-nazionali, carabinieri, polizia, corpo forestale, polizia provinciale, polizia municipale, elicotteri, protezione civile, pompieri, gurdiacaccia, guardiapesca, guardiafuochi, guardie campestri, volontari, esperti assortiti e  gli immancabili tartufai.

Solo chi avrebbe dovuto esserci per davvero, però, non c’era: i tecnici necessari a verificare lo stato degli edifici, visto che, per fortuna, il terremoto del 26 ottobre scorso non ha provocato crolli, nè rovina di edifici, nè vittime.

Tecnici che non sarebbe stato necessario far venire da altre parti, come invece è accaduto, perchè la pericolosità sismica dei luoghi ne avrebbe imposto, da anni, l’addestramento di professionisti della stessa zona.

Una presenza costante di personale qualificato avrebbe, di certo, contribuito, e contribuirebbe, ad alleviare lo stato di tensione, di paura e di stress delle popolazioni interessate.

Sono più di quarant’anni che nella zona si verificano continue scosse telluriche, in aumento nell’ultimo biennio, e tutto lascia presagire che il fenomeno non è destinato immediatamente ad esaurirsi.

Le placche terrestri subiscono sconvolgimenti con direzione Est-Ovest e il Tirreno tende ad allontanarsi dallo Ionio (infuriati i leghisti che speravano in un fenomeno di distacco nord-sud) e di questo è necessario tenerne conto per ogni azione futura.

In assenza di una norma penale che punisca severamente la cialtroneria (da qui l’assenza della polizia penitenziaria) molte radio e televisioni hanno consumato, imperterrite, il consueto rito delle notizie-non notizie, le interviste inutili, ripetitive, raffazzonate, con contorno di virili statuine.

Dagli esilaranti accenti messi a casaccio (Làino, Pòllino) ai Mormanno Calabro, Rotondo, alle “area sismica del cratere”, alle chiese dalla stupenda facciata “normanna” (anche un cieco vedrebbe che è barocco napoletano).

Il massimo  è stato raggiunto con l’annuncio della morte per infarto di una persona abitante in un paese distante una cinquantina di chilometri dall’epicentro del sisma, dove la scossa è stata appena registrata dagli strumenti, con l’aggravante che il decesso si è verificato … prima del sisma !

Con un po’ più di attenzione avrebbero di sicuro scoperto che, facendo combinare bene i fusi orario, qualche migliaia di morti per infarto all’ora della fatidica scossa  li avrebbero trovati senza meno.

Se ci avessero pensato, che colpo giornalistico sarebbe stato: dalla Patagonia allo Stretto di Bering registrati decessi a causa del terremoto calabro-lucano!

Interviste proiettate nell’etere mondiale!

A fine parata è rimasto un solo dubbio: se nel corso della giornata si fosse verificata un’altra scossa di magnitudo importante e qualche tegola e cornicione fossero caduti dove il grosso delle forze militari, paramilitari, giornalistiche e paragiornalistiche erano concentrate, chi avrebbe soccorso i soccorritori?