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“El lenguaje de los uruguayos”

Scritto da Laura C. Bozzo il 1 ottobre 2012
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La Festa del Patrimonio (primo week-end di ottobre dal 1995) verrà dedicata ad Il linguaggio degli uruguayani, inteso il linguaggio come l’elemento che conforma l’identità ed il senso di appartenenza, generatore di società, anche se sia in un permanente cambio e riflessione continua.

Si presenterà il Dizionario dello Spagnolo dell’Uruguay, che raccoglie più di dieci mila voci ed espressioni che sono proprie del nostro paese, e che sono incluse como “uruguayismos” nel dizionario della Reale Accademia Spagnola, l’organismo volto a stabilire regole normative della lingua spagnola, al fine di regolarne l’unità nei territori Ispanoablanti.

Nelle nostre espressioni ci sono delle contribuzioni di tutte le comunità: la traccia dei popoli originari, degli afrodiscendenti, quella di chi si sono insediati in queste zone per costruire una nazione, le accezioni attorno ad un fatto storico o una vicenda sociale.

O dell’età, del lenguaggio quotidiano, delle attività ludiche e lavorative che generano variazioni che si incorporano vivamente e che ci fanno riconoscere a noi stessi.

Anche l’impronta italiana si è fatta presente, quando i primi emigrati sono arrivati e la loro lingua si è intrecciata con lo spagnolo locale, dando passo a diversità linguistiche molto ricche.

Tra i nostri registri linguistici c’è il lunfardo, noto dalle canzoni del tango e condiviso anche con l’Argentina. I ligurismi presenti nel lunfardo, rivendicano il contributo italiano a questo linguaggio. Apuntar per chi vuole fare un appuntamento; bacán dal baccan padrono; coso / cusifai, chapar dal genovese aciapá; o il laburo per chi vuole intendere il fatto di lavorare.

¡Ser tu gomía es mi privilegio! nn modo simpatico di salutarti, caro amico lettore.

Al prossimo mese!