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Le insegnanti

Scritto da Massimo Palazzo il 1 ottobre 2012
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Ognuno di noi ha avuto durante gli anni scolastici delle preferenze riguardo maestri e insegnanti, senza ombra di dubbio il mio preferito rimarrà sempre il maestro delle elementari mentre, nel proseguimento degli studi sono state una in positivo, una in negativo due donne entrambe insegnanti di italiano alle scuole medie ad essere rimaste nella mia memoria. Quella in positivo ho avuto la sfortuna di averla avuta per poco tempo, dopo pochi mesi dall’inizio dell’anno scolastico quella di ruolo si ammalò ed a sostituirla arrivò una dea che, da tanto era bella sembrava fosse uscita da un libro di fiabe dove avrebbe sicuramente occupato il ruolo di regina. Non ci mise molto ad individuarmi come il più casinista ma il suo modo di fare non era aggressivo e punitivo ma dolce e propenso al dialogo. Quando non ci riusciva o non c’erano altri mezzi mi metteva in prima fila davanti alla scrivania oppure di fianco con lo sguardo contro il muro. Erano tutte e due posizioni per me stupende, era una fortuna seguire le lezioni da li, fosse stato per me ci sarei rimasto sempre. La felicità di questa mia scelta era che la dea indossava sempre le gonne con collant e, frontalmente o lateralmente era uno spettacolo. Non vedevo l ‘ora arrivasse il suo turno, non ero solo io a desiderarlo , era brava come insegnante, rendeva a tutta la classe piacevole il tempo passato con lei. I collant color carne con il bordo superiore colorato erano uno spettacolo superlativo, la coscia lunga e ben tornita appoggiata o accavallata un capolavoro . Oltre a questi pregi che madre natura le aveva regalato, ci aiutava , non perdeva mai la calma ,sempre gentile e allegra e’ stato un peccato non averla avuta per più tempo ed un dispiacere non averla più rivista.

L’anno successivo ne arrivò una che era esattamente l’ opposto, vecchia, piccola, brutta, fu’ subito antipatia reciproca. Lo capii dal primo momento che la vidi, la prima cosa che guardo in una persona e’ il sorriso e in lei notai che al di la delle labbra non si vedeva niente solo il buio. Passammo un periodo terribile, per me ancor di più, non fece mai niente per aiutarmi, non mi ascoltava, mi ignorava, faceva di tutto per ostacolarmi, mi innervosiva , provocava solo rabbia, tutto il contrario di quello che avevo bisogno. L’atmosfera in classe durante le sue lezioni era di terrore, nessuno la sopportava. Fosse stato per lei mi avrebbe bocciato all’infinito invece nonostante tutto io passai ma, quando alla fine del terzo anno tutti gli insegnanti ci salutarono e parlarono con i genitori lei per non smentirsi tirò fuori il meglio della sua cattiveria con mamma. Le disse in separata sede che le consigliava di non farmi continuare gli studi perché ero troppo vivace, a disturbavo gli altri, sarebbe stato il caso di consultare un buon medico e preoccuparsi per il futuro, senza la risoluzione di queste problematiche non avrei combinato niente negli studi e nel lavoro, un quadro senza dubbio catastrofico. Ovviamente mamma ci restò male, a confortarla furono i pareri delle sue colleghe in assoluto contrasto con quello della signora. Questo giudizio detto a voce e ribadito sul libretto scolastico diventò un ottimo motivo per spronarmi a smentirla. Non l’ho mai dimenticato, quello che ho fatto negli anni seguenti hanno confermato che si era ampiamente sbagliata. Era molto meglio stare di fianco alla scrivania e vedere delle gambe stupende piuttosto che sopportare cattiveria e bruttezza .