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Premi seri e faceti

Scritto da Carlo Di Stanislao il 1 ottobre 2012
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Come di consueto dal 1991, anno della sua istituzione, circa dieci giorni prima l’assegnazione di quelli veri, sono stati assegnati lo scorso giovedì  gli  Ig Nobel, conosciuti in Italia come Premi Ignobel, che vanno alle dieci ricerche scientifiche più inutili o ridicole dell’anno.

 Qualcuno li ha battezzati “premi degli scienziati pazzi” e, di fatto, sono presentati come una parodia dei veri Nobel,  che vengono assegnati in ottobre a Stoccolma, premi che prima fanno sorridere e poi pensare, che brillano per la loro stravaganza e, molto spesso, per la loro totale inutilità.

Tra i premiati un lavoro sulla “fisica della coda di cavallo”, frutto della fatica di quattro scienziati, due americani e due britannici, che hanno calcolato il bilanciamento delle forze che danno forma alla tipica acconciatura di signore e signori dotati di folta chioma.

E, ancora, un russo e un americano, che hanno concentrato i loro sforzi per capire come mai il caffè di una tazza che teniamo in mano rischia facilmente di uscire quando camminiamo e tre studiosi, due olandesi e un peruviano, che  hanno dimostrato sulla rivista Psychology Science,  come piegando la testa a sinistra mentre si guarda la Torre Eiffel questa sembri più piccola.

Al solito i premi, sono stati consegnati durante una ricca cerimonia nel Sanders Theatre dell’Università di Harvard con il sostegno dell’Harvard Computer Society e altri sponsor, e sono serviti ad ammonire scienza e scienziati a non essere troppi autoreferenziali e condurre ricerche che abbiano ricadute pratiche e una qualche utilità.

Per quanto riguarda i premiati italiani, nel 2003 il professor Gian Vittorio Caprara e il professor Claudio Barbaranelli, entrambi dell’università  la Sapienza di Roma, si sono aggiudicati il premio per la psicologia grazie a uno studio condotto in collaborazione con il professor Philip Zimbardo dell’università  di Stanford e pubblicato sulla rivista “Nature” intitolato Politicians’ uniquely simple personalities (La personalità  particolarmente semplice dei politici), in cui, partendo da una accurata ricerca statistica, dimostravano inequivocabilmente che tanto Silvio Berlusconi quanto Romano Prodi hanno personalità meramente bidimensionali, mentre più complessa e articolata, risultò  la personalità  individui quali Pippo Baudo e Alberto Tomba, che si sviluppava su ben cinque dimensioni. Come chiosano sui loro blog quelli di Grillo e del Movimento Cinque Stelle, l’aspetto politicamente più inquietante è che quello studio dimostrava scientificamente la totale mancanza di senso della realtà  nei leader di entrambi gli schieramenti. Infatti, mentre il pubblico capisce immediatamente che se si mettono di profilo diventano invisibili, essi stessi si illudono di avere personalità  a tutto tondo come gli altri esseri umani. Quest’anno sono stati premiati altri ricercatori italiani: Alessandro Pluchino, Andrea Rapisarda, e Cesare Garofalo dell’universita’ di Catania, che hanno dimostrato per la prima volta con un modello matematico il ‘principio di Peter’, enunciato negli anni ‘60, è reale e che in una organizzazione gerarchica arriva al vertice, raggiunge a malapena  il  minimo nelle scale valutative della competenza. Ed hanno concluso l’applaudita ricerca, affermando che, per quanto possa sembrare paradossale, una strategia che promuova ai ranghi superiori in maniera casuale sembra dare dei buoni risultati ed aumenta l’efficienza dell’organizzazione.

Tornando ad aspetti generali, in un solo caso un vincitore di IgNobel, , Andrey Gejm,   dieci anni dopo,  cioè nel 2010, ha vinto  anche il Nobel vero: quello per la fisica.

Per l’elenco, infine,  dei premi 2012 si veda: http://punto-informatico.it/3610696/PI/News/ig-nobel-2012-prima-ridere-poi-pensare.aspx.

Si è svolta invece ieri sera, dal Nokia Theatre di Los Angeles, la 64° edizione degli Emmy Awards, comunemente detti “gli Oscar della tv”, con  i riconoscimenti più importanti vinti dalla serie sul terrorismo “Homeland” che ha tolto a “Mad Man” lo scettro della miglior serie drammatica dopo ben quattro anni.

Sul fronte comico, invece, ha trionfato la serie “Modern Family”, ironico ritratto delle strampalate famiglie di oggi e non è passato inosservato, Jon Stewart, che con il suo “Daily show prende in giro i media” e che all’annuncio della vittoria, ha inscenato in diretta una finta e divertentissima lotta con i suoi rivali. Finalisti e premi su: http://it.wikipedia.org/wiki/Premi_Emmy_2012.