www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 224 - Dicembre

Lettera aperta a Ponzio Pilato

Scritto da Francesco M.T.Tarantino il 1 settembre 2012
facebooktwitterfacebooktwitter

Egregio Signor Sindaco,
vengo a lei per dirle, che nonostante i cinque anni di amministrazione deleteria e fallimentare con danni irreparabili e altre facezie ridicole e meschinità da osteria, avendo il popolo telecomandato del Paesello rinnovatela la fiducia, è giusto che continui a sedersi nel suo ufficio di sindaco.
Ora, nonostante le sue dubbie capacità di amministrare, non pensa che lei è stato eletto per prendere decisioni possibilmente, non dico buone, ma almeno le meno dannose per il bene del suddetto Paesello, il quale continuerà ad esistere anche dopo la sua uscita di scena dalla politica, sperando che non le diano qualche altro incarico a spese e danni dei contribuenti?
E allora, perché non si degna, quanto meno di conoscere, ciò che gira intorno alle sue deleghe?
Visto che non fa molto, a giudicare dalla sua permanenza in piazza, non potrebbe andare in giro e constatare come stiano veramente le cose?
Non crede che sia suo dovere essere informato dei fatti e sapere di che cosa si parla?
Non ha la preoccupazione di non legare il suo nome a misfatti che si consumano nel Paesello?
Come sindaco dovrebbe vigilare che, all’interno del suo comune, pagati con i soldi dei contribuenti, non ci siano degli “Esaù che per un piatto di lenticchie si vendono le primogeniture:
per un piatto di lenticchie! VERGOGNA!

In qualità di responsabile e di rappresentante legale di un Comune, non è tenuto a vigilare che al suo interno non si annidino dei “Giuda” che per trenta denari tradiscono la povera gente favorendo chi invece ha qualche soldo in più?:
Per trenta denari! DOPPIA VERGOGNA!
(Da un punto di vista prettamente teologico le posso assicurare che per Giuda i Trenta Denari non erano il motivo fondamentale del tradimento, anzi! Viceversa per altri i Trenta Denari sono l’unico vero motivo che li induce a tradire).

E adesso veniamo a Ponzio Pilato.
Era quel sindaco a cui fu portato un innocente che poteva assolvere o condannare; invece di indagare a fondo per capire quali colpe avesse quel povero Gesù Cristo, ebbe timore, e si lasciò condizionare da quattro vescovi e un consesso di preti farabutti che incitavano il popolo a gridare: Crucifige! E cosa fece il sindaco di allora? Se ne lavò le mani!
TRIPLA VERGOGNA!

La storia non finisce qui! Pensi: nel mentre il popolo gridava aizzato dai funzionari del tempio, (il Vaticano di allora), Pilato faceva liberare un vero bandito, non innocente ma, colpevole di efferati delitti: Barabba. OLTRE IL DANNO LA BEFFA!
Lascio a lei la discrezione di individuare, qualora ne sentisse la necessità, chi sono i Giuda e chi gli Esaù che la circondano e fanno danni al Paesello con tanto di retribuzione. Se invece è già al corrente di quanto le ho esposto, intervenga e metta fine a questo insulto al Paesello. Non abbia timore, vedrà che al suo fianco troverà molti che la sosterranno. Non vado oltre!

Mi permetta qualche domanda:
Possibile che non sente il bisogno, nei suoi ultimi cinque anni di mandato, di amministrare in modo esemplare questo paesello malato dove tutto scorre nell’indifferenza più totale che va bene sempre e soltanto a quelli che si credono di essere una spanna più in su degli altri?Possibile che non le viene la voglia di stoppare gli imbrogli, le illegalità, i misfatti?
Non sente il bisogno di coerenza tra ciò che espone (qui la ndrangheta non entra) e ciò che lascia fare?
Non ha uno scatto d’amor proprio e diventare protagonista e lasciare un buon ricordo di lei come amministratore e come uomo?
Non le farebbe piacere la stima degli onesti che se fa una cosa buona l’applaudono e se sbaglia l’attaccano ma non le chiedono niente di materiale ma solo coerenza intellettuale?
Non crede che vale di più la suddetta stima anziché le riverenze che le fanno in piazza perché sperano in qualche aiuto per un posticino per se o per un famigliare?
Non prova ribrezzo quando le fanno buon viso a cattivo gioco?
Possibile che è così obnubilato che non se ne accorge?

Potrei andare avanti con un lungo elenco di domande ma, sinceramente, non so se sono gradite.
Mi fermo qui sperando che qualche stimolo glielo abbia dato; diversamente: pazienza!
Fin dalla sua prima elezione dicevano che lei era un burattino tirato dai fili di alcuni burattinai; abbia uno scatto d’orgoglio e dimostri che il Sindaco è lei e sa amministrare.

Le chiedo di non lavarsi le mani come Ponzio Pilato anzi di sporcarsele prendendo in mano le carte e andando a constatare di persona i luoghi, le situazioni e quant’altro viene sottoposto alla sua attenzione; sa, è triste quando un cittadino ricorre a lei e scopre che lei non sa di cosa si sta parlando, che non è stato sul posto o che ha demandato a qualcuno la pratica. Si! È proprio triste.
Che cazzo! In fondo ci vuole più fegato a stare tra Giuda ed Esaù, che tra uomini liberi.
Se proprio non se la sente di raccogliere questo appello, allora accetti un consiglio: si dimetta!Vedrà in entrambi i casi starà meglio e dormirà sonni tranquilli perché la salvaguardia della propria dignità è la cosa più importante in quanto è in relazione con la coscienza, e una buona coscienza vale!

P.S. Non se la prenda per quel che ho scritto; sappia che io almeno gliel’ho detto, gli altri, la piazza, non hanno il coraggio di dirgliele ma le pensano al pari di me. Che vuole esiste ancora il retaggio feudale per cui un titolo incute timore e rispetto anche se pieno di ipocrisia. Non si fidi signor sindaco! Non faccia come gli sciocchi che invece della luna preferiscono guardare il dito che la indica. In fondo a me interessava darle degli stimoli.