www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

A mugnaio donato non si guardano le pale

Scritto da Gabriella Montanari il 1 giugno 2012
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È così che va

il primo ha l’oro in bocca
la seconda l’argento vivo
il terzo una pacca sulla chiappa

la poesia scende goffa dal podio
inciampa nei sofismi, ruzzola tra le angherie e si rialza
con la faccia tosta di chi è avvezzo
a fare finta di niente

rido dei suoi acciacchi
e della mia ipocrisia
perché anch’io ho mangiato prugnoli e capretto a tradimento
e presto, fisco permettendo,
infilerò l’assegno nelle Trebisacce

non son fiera di versi che un padre non possa leggere
senza maledire il giorno in cui il suo sperma mi ha eruttata
ma non rinnego la rabbia con cui ho sputato veleno
condito di rammarico e annegato nel sangiovese

sono qui per questa terra a lungo ignorata
che ora si vendica riempiendomi la bocca di oleandri e il naso di lucciole
sono qui per quel quarto di sangue calabro
che mi porto dentro come un ordigno impaziente di esplodere in silenzi

poeti e giurati
finiremo tutti nel limbo dei senza fede
la pancia gonfia di vanita’
le orecchie sature di cerume insindacabile

venissero i briganti, i mafiosi e i fratelli massoni
a fare piazza pulita di medaglie e allori
a radere al suolo premiopoli
e a bruciarne i tentacoli

qui il mare è troppo vecchio di bellezza
per tollerare l’affronto di versi sciatti e spettinati
e la montagna onora i latitanti ma non i venduti

comunque sia
neanche qui si riesce a dormire

dietro il muro di destra il Poeta russa come un unno
dietro quello di sinistra due galli mannari se le cantano di santa ragione
e dietro quello di mezzo i tasti picchiettano parole maldestre

pur di non dire grazie

 Roseto Capo Spulico
1 giugno 2012

 

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