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SITICIBO, per regalare il cibo a chi non ce l’ha

Scritto da Alfredo Zavanone il 1 giugno 2012
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Da sempre nelle case degli Italiani spesso avanza cibo dalle tavole che puntualmente finisce al gatto o, nella peggiore delle ipotesi, nel cestino perché dopo un giorno è già deteriorato: questo perché spesso si acquistano pane, carne, pasta in quantità superiore al necessario oppure a cottura avvenuta ci si accorge che è rimasto cibo in più per i commensali ormai sazi.

Per ovviare al rischio che tutto finisca nei rifiuti dal 2003 a Milano è nata  Siticibo, un programma della Fondazione Banco Alimentare ONLUS frutto della collaborazione con Cecilia Canepa e Bianca Massarelli. Si tratta della prima applicazione italiana della Legge 155/2003 (cosiddetta del Buon Samaritano) e ha lo scopo di recuperare il cibo cotto e fresco in eccedenza nella ristorazione organizzata (hotel,  mense aziendali e ospedaliere,  refettori scolastici,  esercizi al dettaglio, società di catering etc.), oltre a quello che i privati possono consegnare direttamente ai punti convenzionati.

Siticibo trasforma in opportunità di sostegno alle nuove e vecchie povertà, alimenti di qualità e di elevato valore nutrizionale, di norma smaltiti al pari dei rifiuti per il solo fatto di essere invenduti o eccedenti a fine servizio. Alimenti in esubero, ma ancora ottimi come primi piatti, pietanze, contorni, frutta e verdura, pane e dolci, nel giro di poche ore vengono recuperati e consegnati a strutture caritative convenzionate con la Rete Banco Alimentare che assistono persone bisognose. Il servizio di recupero è quotidiano e viene effettuato grazie a volontari che attraverso una rete logistica di furgoni attrezzati trasferiscono le eccedenze alimentari laddove il bisogno è più urgente. Le procedure di sicurezza alimentare adottate da Siticibo garantiscono l’igiene, l’integrità e l’appetibilità di quanto ritirato. Tali procedure, costruite anche grazie alle competenze dei partner della ristorazione (primi tra tutti Gemeaz Cusin, Milano Ristorazione e Compass), coinvolgono tutti i soggetti della filiera: donatori di alimenti, volontari, strutture caritative riceventi.

Dal 2009 il programma Siticibo è anche raccolta di eccedenze alimentari dai punti vendita della Grande Distribuzione Organizzata (GDO).

A seguito degli accordi stipulati con la maggior parte delle catene in Italia, i volontari Siticibo recuperano da supermercati e ipermercati tutti quei prodotti che essendo vicini alla scadenza o con confezioni danneggiate, oppure destinati ad una promozione specifica, conclusa o stagionali, pur essendo ancora buoni ma non più commercializzabili, finirebbero nei rifiuti.

Siticibo è oggi diffuso in tutta Italia e giusto per avere un’idea delle cifre, in 3 settimane le scuole milanesi hanno accumulato ben 143 tonnellate di cibo in eccedenza, e nel 2011 si sono salvati dai cassonetti della spazzatura 50 tonnellate di pane e 95 di frutta che sono stati consegnati a 200mila persone in Lombardia.

Per informazioni www.bancoalimentare.it