Eri l’eco della solitudine
Stavi chiusa in casa a spiarci giocare
E la mente della moltitudine
S’incuriosiva sul modo di fare.
Amavi i bimbi e l’avresti comprati
Perché non ti riusciva amare alcuno
Stretta all’orgoglio di amori passati
Non volevi saperne di nessuno.
Hai vissuto i tuoi anni nel palazzo
tra i vicoli e i ricordi famigliari
Indifferente alla festa e allo spiazzo
Alle musiche e danze popolari.
Ti sei spenta in silenzio e lentamente
Abbarbicata a chi ti stava intorno
Senza grazie a chi coscienziosamente
Ti assisteva e rivestiva il ritorno.
Di tutto quel che avevi non hai dato
Misera esistenza fatta di niente!
Senza emozioni a rincorrere il fato
Ma la paura di smarrir l’ambiente.
¿Che scrivere di te di questo vuoto?
Forse è meglio nulla e stendere un velo
Su un passaggio che dovrai fare a nuoto
Con la fatica per giungere al cielo
Dalla raccolta inedita MEMORIE OBLIQUE