Sono estranea allo spazio e non possiedo
un corpo misurabile, un livello
minimo di energia. Sono e trascorro
tra corpo e corpo, penetro e risolvo
lacci stretti dal tempo. Un arabesco
di catene si allenta al mio passaggio,
interpreto la storia delle cose
come un grido che attende, alta risposta
offro a chi chiama. Sono nello spazio,
il mio cuore all’unisono del fato
cadenza il proprio battito, comprenda
il senso oppure no, segue la traccia
da sempre stabilita, trascorrendo
come tra stella e stella una cometa.
Dalla raccolta IL SENSO DELLA MISURA Edizioni Polistampa, Firenze 2006