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USA: vigilia di primarie

Scritto da Emanuela Medoro il 1 febbraio 2016
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Cerco di esporre in una non facile sintesi i temi dibattuti in USA alla vigilia dell’inizio della corsa delle primarie. Uso materiali informativi che ricevo online, tutti, proprio tutti scritti e diffusi con lo scopo di ricevere danaro.  Solo i cittadini americani possono contribuire.

Nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione il Presidente Barack Obama ha sottolineato una crescita senza precedenti dei posti di lavoro, storiche vittorie per l’eguaglianza e l’accordo globale sui cambiamenti climatici. “L’America è grande per la capacità di cambiare per il meglio”.   Il presidente ha parlato anche della necessità di limitare la diffusione delle armi, troppi morti per sparatorie di folli.  Il gruppo Everytown for Gun Safety è sorto e si è rapidamente diffuso per sostenere e dare visibilità a questo tema. Sostiene Hillary Clinton come migliore candidata contro la violenza delle armi, poiché ha sempre messo le famiglie americane al di sopra della lobby degli armaioli.  Diversamente da Bernie Sanders che nel 2005 votò un provvedimento a favore dei fabbricanti di armi e non ha mai chiesto scusa al popolo americano per quel voto.

Uno dei temi più scottanti di questa campagna è il “dark money”, in italiano i fondi neri e la loro influenza nei processi politica, argomento sentito dal presidente e sul quale insiste il candidato Bernie Sanders, che sta rapidamente crescendo nelle simpatie dell’elettorato democratico, mettendo seriamente a rischio la candidatura di Hillary Clinton. Il gruppo attivo su questo tema è End Citizen United, il cui slogan è “We the People…not we the rich”. Anche questo gruppo cresce rapidamente nelle simpatie popolari, con buna pace dei fratelli Koch e Carl Rove, repubblicani, che hanno piena fiducia nel libero scorrere del danaro in politica, indipendentemente dalla sua provenienza.

Il senatore Mike Lee, repubblicano, critica esplicitamente il discorso sullo stato dell’Unione del Presidente, una stampella per Hillary, e ha lodato la sua lunga lista di fiaschi: uccidere posti di lavoro, spingere in alto i costi delle assicurazioni malattie, mettere a rischio i diritti costituzionali, trascurare la sicurezza dei confini. Secondo Mike Lee questi non sono miglioramenti, sono disastri, gli americani meritano di meglio. Termina la sua critica facendo appello alla storia, al Boston Tea Party, e alla Dichiarazione di Filadelfia.

Uno dei punti chiave di ogni votazione è l’affluenza alle urne. In ricordo di Martin Luther King cito un suo pensiero, di circa sessant’anni fa, su questo argomento: “Votare è la pietra fondante dell’azione politica”.  Su questo tema, riporta USA TODAY, Donald Trump, il repubblicano con il più alto numero di preferenze nei sondaggi di opinione, è sicuro di ricevere un gran numero di voti: “La mia nomina aumenterebbe la partecipazione al voto…Avremo la più grande partecipazione nella storia di questo paese”.  Sullo stesso tema però, il Presidente Obama, riaffermando i valori e gli impegni che hanno ispirato la sua presidenza, sostiene la necessità di facilitare l’esercizio del diritto di voto, un diritto federale, il cui esercizio è spesso ancora ostacolato con mille cavilli.

Una piccola curiosità sui repubblicani riportata in una lettera circolare. In un discorso ad una folla di votanti in Iowa il Sen. Ted Cruz suggerì che la candidata del partito democratico Hillary Clinton dovrebbe essere sculacciata “spanked”, per aver detto il falso. E aggiunge: “A casa mia, se mia figlia Catherine di 5 anni dice qualcosa che lei sa non essere vera, si prende una bella sculacciata”. Qualunque sia stata la ragione del contendere, non c’è nessuna giustificazione per questo genere di retorica offensiva, misogina, violenta e volgare.

Quanto all’organizzazione del volontariato per la campagna elettorale, ho notato lo slogan dei repubblicani: Learn today, lead tomorrow, impara oggi e sarai una guida domani.  Per essere domani una guida è necessario oggi imparare a usare i mezzi informatici e sviluppare le abilità necessarie a costruire una valida rete di volontariato.  Una risposta al massiccio impegno di Hillary Clinton e Bernie Sanders per la raccolta di fondi e reclutamento di volontari per la loro campagna.