C’è una cosa che mi è sempre piaciuta (anche se mi dà ai nervi) del mio amico Don: la sua ostinazione nel perpetuarsi e nel perpetuare le cose, tutte le cose, anche quelle di cui, forse, non ne è convinto più di tanto, come ad esempio il cippo dedicato sul Pollino a Escrivà de Balaguer, un improbabile santo fatto tale solo per motivi politico-economici… (leggi tutto)