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L’indifferibile momento della transizione

Scritto da Francesco M.T.Tarantino il 1 novembre 2015
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Perdersi nelle beghe quotidiane, nei piccoli rancori o nelle invidie e gelosie, le più becere; lasciarsi tentare dalle discussioni in malafede, dai pettegolezzi; dall’arrembaggio di situazioni di privilegio e di protagonismo; perdersi nelle controversie politiche, nella faziosità, nelle improbabili attitudini al ragionamento; perdersi nel bigottismo da sacrestia, nei bilanci parrocchiali o nell’acquisto di un’eventuale nuova campana… (leggi tutto)

One Response so far.

  1. Antonella Antonelli scrive:

    “Nel mondo oggi più di ieri domina l’ingiustizia,
    ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
    proprio per questo, Francesco, c’è bisogno soprattutto
    d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto…
    lo dici a chiare lettere che questa è l’unica certezza della vita e prepararci ci gioverebbe certamente, ma non abbiamo tempo no? Figuriamoci… pensare a cose tristi…il potere, il denaro, il sesso, l’ubriacatura sterile del divertimento, questo ci riempie no? E poi?
    Poi resterà tutto qui, tutto quello che pensiamo di possedere e a farci compagnia il vuoto.

    “‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella…”

    Antonella