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(Italiano) Un, due, tre stella

Scritto da Antonella Antonelli il 1 November 2015
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2 Responses so far.

  1. pat58 says:

    Bellissima la rievocazione della corsa, con la dovizia di dettagli.. mi ha fatto risentire nelle narici i profumi di strada al passaggio delle stagioni, il tepore di aprile e l’aria frizzante di dicembre vagamente odorosa del fumo dei comignoli. E’risaputo che un carattere gioviale corre meno rischi in termini di salute ed è vero che c’è tutto un fiorire di pubblicazioni sui benefici del gioco ma… purtroppo non abbiamo evidenze basate su criteri riproducibili. Ho molto apprezzato il riferimento al film che, ad oggi, ho rivisto per ben 7 volte, quello che il regista definì improntato alla bellezza dell’invisibile… ciò che Ella materializza nello scrivere. Questa volta, come la signora Mija , ha dato voce a chi non ha più voce (la nonna).

    • Antonella Antonelli says:

      Credo che non sia necessario stabilire scientificamente il beneficio del gioco. Quando riusciamo a giocare, sentiamo di stare bene. Difficile semmai è guadare il passo, viversi senza sensi di colpa il desiderio di lasciare da parte le responsabilità e divertirsi quando si può.
      Leggendo il suo commento Pat, (mi consenta di chiamarla così), ho risentito anch’io l’odore di comignoli che percepivo solo quando andavo a trovare mia nonna al paese, e le sue mani sempre calde che stringevano le mie e nascondevano una mela piccola e succosa che aveva strofinato e lucidato… o una noce… la bellezza dell’invisibile appunto.
      Ricordiamo, sogniamo, fantastichiamo, giochiamo un po’, perché conosciamo bene il reale ed è certo che male non ci fa, forse un po’ di malinconia, ma quella è la goccia amara dentro la caramella.
      E il film…lo rivedrò volentieri anch’io. Grazie.