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(Italiano) Riflessioni

Scritto da Antonella Antonelli il 1 October 2015
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8 Responses so far.

  1. Maria Teresa says:

    Sono riflessioni persuasive con cui concordo, tra l’altro io non compro in rete se non su IBS per motivi economici, anche se non manco di andare in una libreria ogni volta che posso. Ma il suo ragionare mi ha ricordato la storia di un vecchio televisore anni 70 che troneggiava nel mio salotto il cui telecomando non funzionava più e mi costringeva ad alzarmi per cambiare canale. Il mio figliolo, pensando di farmi cosa gradita, mi ha regalato l’ultimo modello ma il mio vecchio televisore è ancora lì anche se so che forse qualcuno/a lo butterà via dopo. Un cordiale saluto
    MTeresa Armentano

  2. Carla De Angelis says:

    Sono d’accordo su quello che scrivi, anche a volte penso che gli oggetti ci prendano di più di un terzo. Il peggio è che poi non ci lasciano nemmeno soddisfatti, perché la velocità del nuovo ci affascina, così si avvia un ciclo interminabile di acquisti per l’ultima novità che ci obbliga allo scarto del vecchio .
    “Forse riappropriarci dell’affettività degli oggetti, ci potrebbe aiutare a capire che un’anima possiamo dargliela noi…ma un’anima, per quanto io sia convinta che esista, non si vende sulla rete, e menomale.”
    Mi piace molto questa chiusa.
    Carla de Angelis

  3. Alessandro says:

    E’ una riflessione molto interessante. La materia che ci circonda sta via via scomparendo, sostituita dal mondo virtuale. Un processo iniziato con le “informazioni” (qualcuno già predica la fine del libro cartaceo… mah) ma che riguardo tutto ciò che ci circonda. Dopo l’alienazione della società industriale, dove nessun lavoratore produce l’oggetto ma solo una parte di esso, siamo arrivati ad un passo successivo: nessuno sa dove l’oggetto viene prodotto, come l’oggetto sia prodotto, e sempre più spesso non sappiamo neanche a cosa ci serva :) Grande Anto è sempre un piacere leggerti

  4. Antonella Antonelli says:

    Grazie Maria Teresa, questo tuo sentimento dimostra che gli oggetti hanno un legame profondo che va ben al di là del loro utilizzo.
    C’è poco da fare, siamo noi che “animiamo” e sarebbe bello non perdere questa nostra capacità, qualcuno potrebbe obiettare che è solo un atteggiamento infantile, ma c’è ancora chi è troppo legato al bambino che era e forse per questo… capisce, ma non conosce la solitudine.

    A presto
    Antonella

  5. Antonella Antonelli says:

    Grazie Carla,
    è vero, spesso rincorriamo anche noi affannati il nuovo, e purtroppo qualche volta non solo negli oggetti.
    Siamo in un tritacarne, è proprio per questo che gli “introvabili” veri, dovremmo cercarli nei nostri cassetti :una lettera per esempio, una cartolina, potrebbero diventare il feticcio di qualcosa di passato, ma che ancora manifesta la sua grande importanza, la sua “esistenza”, e sono più che certa che tu, conservi tante piccole cose preziose.
    Un abbraccio
    Antonella

  6. Antonella Antonelli says:

    Alessandro, è un piacere immenso anche per me leggerti, sapere che anche tu senti la mancanza di radici in ogni cosa che ci passa tra le mani mi conferma, se ce ne fosse bisogno, che non sragiono, ed è così vero quello che dici “sempre più spesso non sappiamo neanche a cosa ci serva “, ma ce l’hanno tutti…
    Abbiamo paura di “non essere” senza avere, che peccato… spero però in una guarigione futura, e questa volta i posteri, si divertiranno molto a guardare come correvamo dietro al niente.

    Un abbraccio
    Antonella

  7. pat58 says:

    “abbiamo paura di non essere senza avere”… complimenti per la sintesi! Il problema è tutto qua ed ha radici profonde, spesso un erroneo desiderio di omologazione… noto tuttavia una fine contraddizione tra il contenuto di questo articolo e quanto da Lei affermato in uno precedente : “….odio il romanticismo!”

    • Antonella Antonelli says:

      Grazie per il commento Pat,
      riguardo al Romanticismo, lo odio se me lo impongono come etichetta, si è romantici senza volerlo, con spontaneità, e come hai potuto sottolineare, a volte, lo sono anch’io.
      Complimenti, sei senz’altro un attento-a lettore-trice e senza dubbio…non omologabile.

      Antonella