Liquida, trasparente, inodore, l’acqua è una delle maggiori risorse della terra, senza di essa non ci sarebbe vita, non sappiamo quanta e per quanti anni ne avremo ancora eppure non ne facciamo caso diamo per scontato che sia inesauribile.
Ho da sempre prestato particolare attenzione allo spreco di questo bene prezioso, purtroppo, sempre meno persone fanno altrettanto. Basta un minuto con un rubinetto aperto e lo spreco se moltiplicato per tutti quelli che hanno questa cattiva abitudine diventa imbarazzante.
Quando visitai alcuni paesi africani, facevo molta fatica ad approvvigionarmi d’acqua, in alcuni casi la dovevo filtrare ed era un lavoro lungo e noioso per poi bere un’acqua di sapore pessimo. Quando tornai a casa apprezzai ulteriormente la comodità di aprire il rubinetto a qualsiasi ora, poterla vedere scorrere e berla senza nessun problema. Forse tanti dovrebbero provare cosa vuol dire restare senza, resto meravigliato che nessun insegnante già nelle prime classi dia poca importanza a questo problema. Da recenti statistiche un miliardo e quattrocentomila persone non hanno accesso all’acqua, 800 milioni sono senza un rubinetto in casa. Si calcola che nel 2025 saremo 8 miliardi di abitanti sulla terra, le persone senza saranno oltre tre miliardi.
L Italia e’ al primo posto in Europa per consumo pro capite, terza nel mondo.
Nel nostro paese imperversano parecchie discussioni riguardo la proprietà dell’ acqua, degli acquedotti bucati che ne sprecano tanta, ma come di consueto si parla sempre per niente e non si risolve nulla. E allora imperversa il consumo in bottiglia che arricchisce società in mano a soliti noti, che alimenta un business inutile, ingigantisce il problema dei rifiuti come la plastica in particolar modo nei paesi dove lo smaltimento e’ un problema.
Comprendo che in alcuni parti del mondo non possa essere sicuro berla dal rubinetto ma trovo assurdo scambiare l’acqua come fosse un prodotto unico, farla viaggiare, produrre inquinamento e tanta plastica per nulla. Nella maggior parte delle bottiglie si trova acqua del rubinetto ed infatti , sembra che il 40% delle acque imbottigliate provenga dagli acquedotti ed è confermato dal fatto che in alcuni paesi sulle etichette delle bottiglie c’è una sigla, PWS pubblic water supply che indica questa provenienza. Purtroppo lo spreco e’ in continuo aumento, risoluzioni non se ne vedono, mentre l’ industria dell’acqua continua ad aumentare i fatturati ed avanti di questo passo annegheremo…nella plastica.