Caro Franco (bollo)
Non so se avrai voglia di scrivere il tuo argomento di luglio, mi piacerebbe sostituirti questa volta per affrontare il tema della morte delle persone care nel pio borgo.
Non so cosa vuol dire ‘scasciotta’, io lo interpreto forse al contrario, mi piace ricordarlo come colui che aggiustava, che aveva la soluzione per ridare vita e funzionalità a tutto ciò che passava per le sue mani, un vero maestro, l’appellativo degli artigiani bravi che nel Rinascimento erano chiamati architetti.
Proprio perché conosceva i materiali, il legno in particolare, sembrava pessimista “ oi Nì, attento che si stacca, che si spezza, si può piegare” ma te lo diceva perché prevedeva, era lungimirante.
Era preoccupato per la salute dei suoi cari e poi anche per la sua, era contento quando poteva riferirmi che era stato aiutato ad aggiustare quello che da solo non poteva fare: il suo fisico un po’ usurato.
Per me era un riferimento di primo piano: per parlare, quando nei pomeriggi assolati di luglio, me lo trovavo davanti casa e avevo l’impressione che mi stesse aspettando, quando gli dovevo chiedere consigli per risolvere i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana , quando ero curioso di sapere ad esempio a chi ‘appartiene’ quel ragazzone che passava, perché io conosco i genitori, i nonni che ritrovo nelle foto delle lapidi.
Quasi mi è passata la voglia di venire a luglio, anche tu ti sei trasferito in via Faro, come diceva mio zio, che fretta! Forse c’è ancora qualche lavoro da fare. Io ho bisogno di trovare, quando verrò di nuovo con il furgone, chi ha previsto come fare manovra, che prima bisogna pulire bene il cassone, poi mettere i cartoni, poi caricare seguendo un ordine logico, poi……mio figlio e gli altri ragazzi di 15 anni come lui, se tutti avessero in famiglia chi praticamente gli insegna con l’esempio tutto ciò che è frutto di esperienza, farebbero meno errori.
Ciao G i o v a .
Gioviale – intraprendente – ordinato –valoroso – amorevole