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Orizzonti di gloria

Scritto da Giorgio Rinaldi il 1 giugno 2014
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Il titolo è preso a prestito da quello del noto film sulla prima guerra mondiale di  Stanley Kubrik, che ha come protagonista l’indimenticato Kirk Douglas.

Le elezioni sono un po’ come una guerra.

Per fortuna, ribaltando il pensiero di Von Clausewitz, si combattono con mezzi diversi da quelli usati in una guerra vera e propria.

Molte restano, comunque, le analogie.

Soldati mandati allo sbaraglio e generali felloni, bramosie di gloria e coscienza della battaglia.

C’è chi vince e chi perde, anche se spesso e volentieri nel dopo-elezioni i numeri possono essere addomesticati alle necessità.

Si può trovare sempre qualche tornata elettorale, seppur remota, alla quale fare riferimento per dimostrare che, tutto sommato, la sconfitta è solo apparente, che i votanti sono sempre stati di più, che i partiti erano diversi, che il leader aveva i reumatismi etc., etc.

Quest’ultima competizione elettorale ha lasciato, però, ben poco alla fantasia numerica.

Il Partito Democratico ha vinto a man bassa e tutti gli altri hanno perso, nessuno escluso.

Tentiamo un elenco dei defunti, dei feriti e dei dispersi.

In coma tutti i governanti quantomeno degli ultimi venti anni.

In questi decenni la pressione fiscale e contributiva è aumentata senza sosta, sino a raggiungere le attuali vette che la collocano se non al primo posto mondiale, certamente tra i primi.

Oggi, qualunque contribuente sa che per ogni euro incassato, tra tasse, contributi, e balzelli vari ne versa almeno i tre quarti allo Stato.

Per venti anni ci è stato detto che non c’erano soldi e ogni anno sono state varate due o tre finanziarie per rinsanguare le casse dello Stato, con –inoltre- aliquote fiscali sempre in crescita.

Ora arriva il sig. Renzi e trova in pochi giorni nel bilancio dello Stato ben 10 miliardi di euro che eroga a una parte di contribuenti abbassando, di fatto e per questa parte di lavoratori dipendenti, le tasse, e in piccola misura anche quelle delle imprese.

Lo stesso Renzi ci fa sapere che la diminuzione fiscale diventerà strutturale e non sarà episodica.

Delle due l’una: o i precedenti governanti sono stati una massa di pericolosi incapaci (con più di qualche delinquente), o il sig. Renzi è un emerito imbroglione.

Allo stato, visti i fatti, l’ipotesi non può essere che la prima.

Non possiamo che sperare che il coma si trasformi in subitanea e definitiva scomparsa dei degenti.

Tra i tanti dispersi troviamo anche il Sindacato che ha lamentato la incongruità del citato provvedimento governativo.ù

Anche qui non possiamo non ricordare come negli anni passati siano state fatte migliaia di manifestazioni e scioperi per settimane e settimane solo per ottenere un aumento dei salari di un centinaio di euro all’anno: oggi, quasi mille euro all’anno possono ritenersi una bazzecola?

Gravemente feriti i forza italioti.

Abituati a fare promesse su promesse sicuri del fatto che “tanto dopo chi se ne ricorda?”, pensavano che il sig. Renzi, che amano dipingere come il clone di zu Silviu,     avesse buttato lì una manciata di promesse ad esclusivo uso della campagna elettorale.

Alla prova dei fatti le cose sono andate diversamente, e alle chiacchiere della sig.ra Santanché oramai credono solo gli irriducibili di bocca più che buona (per la verità, la specie è presente in tutti i partiti).

Feriti non gravi, perché usano spesso le controfigure, tantissimi giornalisti ancora alle prese con la penna stilografica e a fare quotidiano esercizio di sicumera.

Avviati alla prigionia i sondaggisti che –come al solito- non hanno capito ancora nulla degli italiani e continuano a sbagliare le previsioni.

Colpiti a morte, ma pensano trattarsi di sola gastrite, i grillini o pentastellati.

Forti della loro ignoranza che, come è noto, è degna compagna della presunzione, pensavano di fare “cappotto” elettorale sol perché si sono rivolti a masse di persone giustamente incazzate con chi per anni li ha imbrogliati e portati alla rovina; a nugoli di giovinastri in adorazione del web; a stralunati che vivono in attesa degli UFO (un giovinotto pentastellato si era candidato alle europee con il solo intento, una volta eletto, di fare “aprire gli archivi degli stati europei” per conoscere la verità sugli extra-terrestri…).

Non consci del fatto che non si governa facendo battute con il piglio e il cipiglio del generale Cadorna, hanno dettato l’agenda ad avversari politici e a giornalisti abituati alle interviste a Fabrizio Corona.

Il risveglio è stato triste, anche perché l’i-pad non li aveva avvertiti.

Ma, ancora più triste l’orizzonte che hanno davanti, sempre che siano in grado di vederlo.

Tra le file di soldataglia in rotta, a malapena si distinguono i resti del centro-destra, qualche brandello di montiani e minutaglia di varia vanità politica, pronta alla prossima cremazione.

La batosta assestata dal sig. Renzi, gli va riconosciuto, è stata poderosa, e non solo a quelli che si palesano come avversari a viso aperto.

Coloro i quali controllano veramente la macchina dello Stato, i “grand commis”, come una volta venivano chiamati, hanno iniziato da subito la controffensiva, perché quanto annunciato dal premier va proprio nel senso di sgretolare l’occulto potere che all’interno dei ministeri e nei luoghi di comando dello Stato fortissime lobby detengono.

Ricordate le “preoccupazioni” dei tecnici del Senato a proposito della praticabilità del provvedimento cosiddetto degli “80 euro” ?

Mai prima era successo che dei funzionari dello Stato criticassero apertamente e platealmente  dei provvedimenti dell’esecutivo…

Ecco, questa è stata solo un’avvisaglia, il “bello” deve ancora venire.

Per fortuna già in molti all’orizzonte non vedono la gloria, ma solo il re nudo.

One Response so far.

  1. pat58 scrive:

    In realtà abbiamo vinto noi… l’alleanza del 45% costituita in gran parte da chi ha disertato le urne! e non chiamarlo qualunquismo… non è più tempo di rendersi corresponsabili di questo tipo di politica. Comunque tutti contenti: è tornata la DC e ne avremo per altri 40 anni!