www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

Poverello ma ricco… di sapore

Scritto da Giorgio Rinaldi il 1 novembre 2013
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Tratto da “Le vie del gusto“  di Ottobre-Novembre… (leggi)

2 Responses so far.

  1. Fagiolo e lenticchie di Mormanno: pensavo di avere una ampia conoscenza dei legumi della penisola che confrontavo con la sapienza di Aimo quando avevo ancora tempo e risorse per frequentare i meglio della repubblica!

    Vado ad aggiornare le mie file di appunti: grazie. Sei spesso messaggero di novità culinarie di buon gusto. La scorsa settimana ho scoperto i “battaglioni” e una Cucurbitacea che ricorda le bombe a mano tedesche e che mi dicono essere una varietà di zucchina particolarmente gustosa, amata ad Alessandria della Rocca (Ag).

    Lo spunto mi spinge a rendere reperibile la chicca di sapori!

    Enzo

  2. Lillian Shaffer scrive:

    Mentre penso a cos’è stato quest’anno scolastico per tutti noi, sono arrivato a Rosarno. Qui, nel gennaio del 2010 – lo ricordo ancora bene, mi trovavo in una camera d’albergo –, i ragazzi africani hanno protestato per i loro diritti di lavoratori. La “Penny Wirton” calabrese è iniziata da lì. Dalla speranza accesa da questi umili e coraggiosi braccianti stagionali in una terra che conosce quella miscela tragica di criminalità organizzata e involuzione sociale di cui la regione si nutre quotidianamente. Il nostro viaggio, mi ripeto, è iniziato da lì. Si nutre del loro esempio, così come della forza di tanti volontari, donne e uomini di pace e di uguaglianza, che ogni giorno cercano di dare un contributo alle condizioni di vita di questi nuovi “dannati della terra”. Nessun mito, continuo a dirmi, può risarcire il loro sudore; nessuna poetica può valere quanto la loro carne bruciata dal sole degli agrumeti. Solo la condivisione, la fratellanza disinteressata, la lotta comune per un domani migliore – sono le parole di un sindaco sui generis come Peppino Lavorato, che a Rosarno, non molti anni fa, aveva costruito un esemplare momento di dialogo con la comunità africana, una speranza simile a quella che si era realizzata a Caulonia, a Riace e in altri luoghi – possono affiancarsi al coraggio degli africani.