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Tempo di vendemmia: le Marche dei vigneti

Scritto da Angelo Lo Rizzo il 1 ottobre 2013
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Il vino, ormai, non ci si limita a berlo. Se ne parla, se ne discute, lo si usa addirittura come bene rifugio. Ma bere bene non significa necessariamente bere costosissime bottiglie, soprattutto se non si è in  possesso di quella cultura enoica tanto auspicabile ma ancora poco diffusa. Comunque bisogna prendere atto che oggi, in tempi di riflessione sia salutistica che sociale, l’alimentazione ha assunto un ruolo di rilevante importanza. Si mangia meno, si beve poco. Ma quel poco deve essere di qualità: il consumatore deve sapere, vuole toccare con mano come nasce tutto ciò che ha a che fare con la sua vita quotidiana. E il vino, come l’olio, come il pane ha un plus rispetto agli altri prodotti, ha dalla sua una storia millenaria e tuttora misteriosa, sebbene tante volte raccontata.

E nelle Marche il vino, come l’olio e gli altri prodotti tipici, costituisce la memoria storica del luogo, fatta non solo di pianure, colline, valli, castelli o chiese, ma anche di sapori, di odori e di sensazioni. E nelle Marche, come del resto in tante altre regioni d’Italia, la produzione del vino comincia già nel vigneto molti mesi prima della vendemmia. Il faticoso lavoro dei vignaioli è tutto proteso ad assicurare il più alto livello della produzione. Il vino  è un vero prodotto della tradizione contadina e non può certo essere confuso con l’artifizio realizzato dopo progetti in laboratorio.

In un virtuale viaggio fra i vigneti delle Marche ci fermiamo oggi alla Cantina Casalfarneto di Serra dei Conti, in provincia di Ancona, dove tutto è pronto per la vendemmia, con particolare attenzione sulla qualità del suo vitigno di punta: il Verdicchio, un vino elegante, con gradazioni non troppo alte, vicino alle tendenze internazionali sui bianchi. Infatti la Cantina Casalfarneto dispone di 32 ettari impiantati a vite, di cui 25 a Verdicchio e 7 a bacca rossa, con una produzione fortemente incentrata sulla qualità, che coniuga metodi tradizionali con le più innovative tecnologie vitivinicole.

La Cantina appartiene al Gruppo Togni che sviluppa le sue attività in tre aree di businnes: spumanti, acque oligominerali, vini. Con uno stabilimento di oltre 20mila mq. ogni anno produce più di 13 milioni di bottiglie di spumante, con il marchio Rocca dei Forti, che esprime al meglio la tradizione spumentistica marchigiana.

Le Marche costituiscono un’isola infinita che offre un mix stupefacente di tradizioni e sapori, riti e suggestioni, spettacoli ed emozioni e tanto….vino che sta vivendo uno sfavillante rinascimento grazie alle tante Cantine che, come la Casalfarneto, dimostrano una crescente sensibilità ambientale ed una rinnovata attenzione al patrimonio genetico storico.