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…perchè l’ignoranza fa più male della cattiveria!

Scritto da Nicola Perrelli il 5 ottobre 2011
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Un imbecille si aggira per Mormanno: l’imbecille del cimitero.

L’individuo che nei giorni scorsi ha compiuto numerosi e mirati atti vandalici proprio nel nostro cimitero.

Questo individuo, perché nella fattispecie occorre ben guardarsi di parlare di persona, che è colei che ha la capacità di stabilire relazioni, in giorni diversi, incurante della presenza del custode cimiteriale, ha prima piegato fino a terra uno dei leggii sopra al quale era posta una poesia facente parte della Mostra permanente “Memorie di alberi recisi”, regolarmente autorizzata dall’Amministrazione comunale, e poi nell’ultima scorreria, con una inaudita violenza, scatenata forse dal fatto che il leggio era stato per ben due volte pazientemente risistemato, lo ha completamente divelto.

Comunque la poesia è sempre lì, “piantata” sul ceppo.

A tanta inutile e ingiustificata barbarie non è possibile dare una spiegazione.
Il leggio preso di mira, come tutti gli altri 28 sparsi per il cimitero, era infatti  piantato sul ceppo di un albero monumentale tagliato, quindi non creava né ostacolo al passaggio né dava fastidio alle tombe attigue. E la poesia che vi si leggeva non ingiuriava nessuno, unicamente dava voce ai senza voce, …all’albero reciso.

Solo l’ignoranza, che offusca la mente e rende l’individuo incapace di controllare l’ira e l’impulso violento, può spingere a compiere gesti sconsiderati come quello di distruggere senza motivazione un leggio con il suo sovrastante componimento poetico.

Più che uno scempio è una provocazione.

Chi è l’individuo? Non serve qui identificarlo, basti sapere che sicuramente è uno scellerato che pratica l’arroganza e la sfrontatezza per sentirsi grande e nascondere in questo modo il suo essere piccolo.

A costui il poeta Francesco M.T. Tarantino ha dedicato ancora una volta una poesia:

 

 

DEDICA 3

(A chi si ostina ad essere barbaro)

 

 Ed è la terza ignobile sconfitta

di un pusillanime che non ha palle

ignoto ai più con l’anima trafitta

che lo guardano soltanto di spalle

 

e indignati aspettano un nuovo leggio

che dica al mondo la vita sottoterra

l’essere ormai in compagnia di dio

 per costruire la pace e non la guerra

 

ci si alimenta di squallidi orrori

quando la vita non ti ha ricambiato

piccole gioie gli odori e i sapori

 

per te il mondo è un nemico dichiarato

se resta indifferente ai tuoi bollori

e da ultimo un poeta scapigliato