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Il limoncello

Scritto da Piero Valdiserra il 1 luglio 2013
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Chi di noi, almeno una volta, a fine pranzo o a fine cena non si è visto offrire un bicchierino ghiacciato di limoncello da parte del ristoratore di turno? La proposta, spesso nella forma di omaggio della casa, ci ha indotto forse a sottovalutare le grandi virtù tradizionali di questo antichissimo liquore del Sud Italia.

Le zone costiere delle attuali province di Caserta, Napoli e Salerno sono caratterizzate dalla perfetta integrazione di ecosistemi forestali e agrari di elevatissima produttività e valore, e sono conosciute da circa duemila anni per l’eccellenza qualitativa dei loro limoni, dal profumo straordinariamente fragrante e dal sapore intenso. Recenti ritrovamenti nella zona degli scavi di Pompei fanno pensare che in epoca romana la coltivazione del limone fosse già molto sviluppata in area campana. Nei secoli successivi la presenza di limoneti è attestata da numerosi documenti scritti, già a partire dagli inizi del Mille: la diffusione avviene soprattutto grazie alla necessità di promuovere la coltivazione dei limoni dopo la scoperta della loro grande utilità nella lotta allo scorbuto, la malattia dovuta a carenza di vitamina C. Nei secoli XV e XVI atti di vendita, dipinti, trattati di letteratura e di botanica della Campania fanno esteso riferimento ai “giardini di limoni”, che cominciano a diventare un elemento caratteristico del paesaggio agrario locale. I primi limoneti condotti in forma specializzata sarebbero opera dei Padri Gesuiti del Seicento. Parallelamente allo sviluppo della limonicoltura cresce l’impiego dei limoni nella gastronomia, nella liquoristica, nella profumeria e nella farmacopea del napoletano e delle zone limitrofe. In tempi più recenti arriviamo infine a Vincenza Canale, pioniera del turismo partenopeo, che nei primi anni del Novecento inizia a offrire agli ospiti della propria pensione il famoso digestivo locale limoncello. La fama del liquore comincia a diffondersi fra i viaggiatori dell’epoca, cresce pian piano, si espande a macchia d’olio anche fuori dei confini italiani fino a determinare, negli ultimi 10-15 anni, un vero e proprio boom di consumi.

La pregiata materia prima della zona classica (Ischia, Procida, Capri, penisola sorrentina e costiera amalfitana) è un limone dalle dimensioni medio – grosse, di forma ellittica, dal colore giallo citrino, molto profumato e con polpa particolarmente succosa e acida. La sua coltivazione viene effettuata coprendo le chiome degli alberi nei mesi invernali, a protezione contro le avversità atmosferiche. Altre caratteristiche di rilievo sono la coltivazione su terrazzamenti e il contributo fondamentale che le piante danno alla conservazione del suolo dal dissesto idrogeologico, occupando anche i versanti più acclivi con pendenze spesso ai limiti della coltivabilità, e divenendo un elemento costitutivo di spicco di tutto il paesaggio costiero.

Le fasi della lavorazione del limoncello tradizionale sono rigorosamente codificate. I limoni vengono raccolti a mano e selezionati uno a uno. Inviati allo stabilimento il giorno stesso della raccolta, i frutti vengono poi lavati e spazzolati sotto acqua corrente, senza l’uso di detergenti. La pelatura avviene asportando soltanto la parte gialla della buccia, ricca di oli essenziali. Le scorze fresche vengono messe in infusione in soluzione alcolica; seguono quindi il filtraggio, che mantiene l’aspetto tipicamente torbido dell’infuso, e la miscelazione, che consente di raggiungere il grado alcolico desiderato. L’imbottigliamento viene effettuato a pochi giorni dalla produzione.

Potete gustare il limoncello in vari modi, a temperatura ambiente o freddo. Diventa una gradevole bibita dissetante con l’aggiunta di acqua tonica. È ottimo nello spumante o nel prosecco, per preparare long drink. È piacevolissimo sul sorbetto, sul gelato, sulla macedonia o sulle fragole. A fine pasto, servito ben freddo, è l’eccellente e rinfrescante digestivo che tutti conoscete.

Qualche nome? A parte il colosso industriale Limoncè, segnatevi i marchi Di Leva, Limoncello di Capri, Limoncello Verace, Limoncetta di Sorrento e Piemme.