www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 217 - Maggio

Una questione morale

Scritto da Giuseppe Sola il 4 ottobre 2011
facebooktwitterfacebooktwitter
« La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. »
(Enrico Berlinguer)

Pagare una donna in cambio di sesso è “degradante” per la “dignità” di una persona. “E’ assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna”,.. “E’ una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. Ed è una cosa che considero degradante per la mia dignità”… In quelle serate non c’è stata “mai alcuna correlazione tra denaro e prestazioni sessuali”. E comunque, “nessuno può essere stato turbato da quelle serate dove tutto si è svolto all’insegna della più assoluta eleganza, del più assoluto decoro, tranquillità, senza alcuna implicazione di tipo sessuale”.

Queste parole non le diceva il Presidente della CEI cardinale Bagnasco, ma il Presidente B. e lo diceva guardando dritto negli occhi gli spettatori, ma soprattutto i suoi elettori, nel videomessaggio sul caso Ruby, trasmesso da Studio Aperto il 16 gennaio di quest’anno e ripreso da tutti i Tg. Oggi viene fuori che il tribunale del riesame di Napoli ritiene Berlusconi pienamente consapevole del fatto che le donne portate a casa sua da G. Tarantini fossero delle prostitute.

Lo provano le telefonate e gli sms tra le ospiti delle dimore del Presidente B., e mettendo insieme le inchieste di Milano e di Bari, quello che emerge è un vero e proprio sistema di fornitori di ragazze a pagamento.

Molti italiani pensano che si stia  oltrepassando qualunque decenza umana. Il problema non è con chi passa le sue serate il Presidente del Consiglio, non è l’immagine negativa e distorta che viene data della figura della donna, non è l’etica bigotta di fingere che certe cose non avvengano, è solo una questione politica e di onestà individuale.

Donne escort, donne disposte a tutto pur di arrivare al successo ed al denaro, donne frivole, donne del premier e del suo gruppo di lacchè e anziani amici. In questi ultimi mesi a tutto si sono dovute adeguare le nostre orecchie, tutto è stato scritto, delle intercettazioni squallide tra Berlusconi e Tarantini tutti abbiamo letto quello che avveniva nelle dimore del Presidente B. personalmente sono stato colpito dalla benedizione che il presidente B. praticava a fine degli spettacolo di stripp con un crocifisso in mezzo alle gambe e ai seni  di alcune note showgirl,attrici e consigliere Regionali ripetendo la famosa frase  ‘Dio santo ti benedica’. Seguito dal segno della croce. Lo faceva sempre, era la specialità del presidente: benediceva e toccava. Questo afferma, la super testimone che sarà presente al processo di Milano che si terrà in questo mese di ottobre.

Un mondo parallelo al mondo reale, sicuramente lontano dalla figura di donna comune e dagli infiniti problemi che l’Italia sta affrontando, ma che nonostante ciò è in assoluto primo piano.

Sicuramente anche in presenza di un personaggio pubblico, la vita privata dovrebbe essere sacrosanta ed i paladini della morale dovrebbero essere tenuti a distanza in quanto spesso portatori sani di ipocrisia.

Ma le donne italiane al come far “girare la patonza”, antepongono il come far girare lo stipendio, il tempo, la famiglia ed il lavoro. Forse quelle stesse donne preferirebbero che nelle aule parlamentari anziché disquisire su di chi sia la nipote Ruby Rubacuori, si concentrasse l’attenzione su vere riforme di welfare, che permettano alle stesse di fare carriera senza compromessi e vincoli, di essere madri e lavoratrici allo stesso tempo e di garantire loro ed alle famiglie una migliore qualità di vita.

La mentalità arrivista dell’avere tutto e subito si sta trasformando in una questione sociale che sempre più attrae i giovani uomini e giovani donne.

Nessuno sta dicendo a questi ultimi che stanno sbagliando in quanto i rappresentanti nelle Istituzioni che per primi dovrebbero dare l’insegnamento, sono anch’essi coinvolti in questo vortice di malcostume e dunque i primi a bistrattare la dignità e la solidarietà dell’agire pubblico.

La questione morale forse si potrà dunque risolvere solo il giorno in cui i principi di rispetto, meritocrazia, uguaglianza e solidarietà torneranno al centro della politica e nelle istituzioni.