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Il terremoto, questo sconosciuto

Scritto da Giorgio Rinaldi il 1 novembre 2012
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Nei primi anni ’70 tutte le notti arrivava puntuale, più o meno alla stessa ora, la scossa sismica.

I sismografi negli anni a venire, senza soluzione di continuità, hanno registrato una costante attività tellurica.

La zona è classificata ad alto rischio sismico.

Moltissime case, specialmente le più vecchie, che sono la maggioranza, non hanno il minimo requisito di  sicurezza e resistenza ad un’aggressione sismica.

Negli ultimi due anni il fenomeno sismico si è intensificato.

Dopo la fortissima scossa di magnitudo 5 (Scala Richter) dell’altra notte, prosegue il cosiddetto “sciame sismico”.

La popolazione è, comprensibilmente, impaurita.

Molte le case dichiarate inagibili e sgomberate.

Tantissime le persone che dormono in auto.

L’inverno ha tardato ad arrivare, ma ora si è sincronizzato alla grande con il terremoto e i conseguenti disagi.

Qualunque persona di buon senso avrebbe pensato che, ritenuta la pericolosità dei luoghi, l’attività sismica in essere, i precedenti aquilani ed emiliani e l’approssimarsi dell’inverno (che a Mormanno, circa 900 metri slm, è particolarmente duro), di sicuro la Protezione Civile da tempo avesse già attrezzato delle aree con corrente elettrica, acqua e bagni e che, di più, avesse richiesto di spostare dai parcheggi dell’Ente in quell’area le roulottes, così da poter essere utilizzate alla bisogna, come in queste nottate di grande paura.

Quella stessa persona di buon senso avrebbe immaginato la predisposizione di piccole casette di legno, da essere utilizzate dalla popolazione per una o più notti, quando la paura lo imponeva o con abitazioni dichiarate temporaneamente inagibili (l’Ente Parco, il Comune o chi altri avrebbero potuto utilizzarle all’occorrenza anche per altri scopi istituzionali).

Ancora, avrebbe scommesso sulla già avvenuta previsione dello Stato, direttamente o tramite i fondi europei, di interventi di messa in sicurezza delle abitazioni più a rischio (che nessuna compagnia di assicurazioni assicurerebbe mai, se non a costi superiori allo stesso valore degli immobili: quando le leggi si scrivono pensando alle ostriche il risultato supera sempre ogni più oscena fantasia!)

Invece, la persona di buon senso si è, come al solito, sbagliata:

- non esistono aree attrezzate;

- le roulottes sono rimaste dove non servono;

- le casette di legno (per intenderci, come quelle che a bordo lago ospitano canoe e attrezzi) sono solo roba da dépliants.

E così, un paese impaurito continua a dormire in auto pensando che -probabilmente- molti compaesani abbandoneranno per sempre il Pio Borgo, le poche attività produttive cesseranno di esistere, l’ospedale locale chiuderà definitivamente i battenti e qualcuno non saprà più neanche dove andare ad abitare perchè la casa è inagibile e lo Stato non può intervenire perchè ha solo i soldi per pagare i vitalizi a delle persone che sono state capaci unicamente di portarci alla rovina.