www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

Note a margine

Scritto da Francesco M.T.Tarantino il 1 maggio 2014
facebooktwitterfacebooktwitter

 

Chiediloaloro
Lasciate stare Marco, Maurizio, Don Pagliuzza, Ivonne e tutto il resto dell’elenco che vi viene snocciolato negli spot della Chiesa Cattolica a proposito dell’otto per mille.
Chiedetelo a Mons. Scarano cosa farebbe la Chiesa Cattolica senza l’otto per mille!
Chiedetele quanto costa ogni spot sull’argomento: ma il gioco vale la candela!Sono tanti i soldi che la suddetta Chiesa incamera ogni anno e, si e no, il venti per cento viene destinato ad opere di beneficienza (anche Mormanno ha avuto la sua briciolina mediante la costruzione di un’altra ennesima chiesa inutile), il resto va per il sostentamento del clero, per l’apparato ecclesiastico di mangiapane a tradimento che insieme ad altri privilegi voluti da politici “illuminati” (Craxi per esempio), ingrassano quelli che Gesù Cristo definì: mercanti del tempio. Devolvetelo ai Valdesi il vostro otto per mille perché va speso interamente in opere di solidarietà sociale: anche i comunisti di una volta, quelli antipatici a Berlusconi, lo destinano ai Valdesi. Prendete esempio!

Santo subito
Finalmente, per la gioia dei papa-boys e di tutto i fans di Papa Wojtyla, in mondo visione, oggi 27 aprile 2014, a pochi anni dalla morte, verrà proclamato santo Giovanni Paolo II. Sono tutti contenti e d’accordo sull’evento che costerà al Comune di Roma sette milioni di euro (costo che pagheremo noi quando si tratterà di salvarlo per l’ennesima volta dal suo dissesto finanziario), sono tutti d’accordo e contenti nonostante “la repressione dei teologi non allineati, le posizioni integraliste sulla morale sessuale, il rifiuto del dibattito sulla condizione delle donne nella Chiesa e sul celibato ecclesiastico, l’omertà sugli abusi sessuali del clero sui minori, l’accettazione di una struttura come lo IOR «spesso complice di poteri occulti e criminali» – erano gli anni di Marcinkus, Calvi e del Banco ambrosiano – , la nomina di vescovi quasi tutti di orientamento conservatore, il rafforzamento del centralismo romano a danno dell’autonomia delle Chiese locali e della collegialità episcopale, la condanna della teologia della liberazione e delle nuove teologie, la diffidenza nei confronti di mons. Romero e dei movimenti popolari in America latina, con il sostegno, implicito od esplicito, ai regimi autoritari (resta storica la foto di Giovanni Paolo II affacciato al balcone della Moneda con Pinochet nel 1987)”.

Santo non subito
Oggi, dopo più di cinquant’anni, si proclama santo anche un altro papa: Giovanni XXIII; il «papa buono», al secolo Angelo Roncalli di ben altro spessore, anche se allora la medianità non era quella di oggi, che verrà ricordato “per il suo stile semplice e diretto da parroco di provincia. E per essere stato un pontefice romano di eccezionale umanità. Ma la sua eredità non è tutta qui e sta soprattutto nella decisione, rivoluzionaria per il destino della Chiesa Cattolica, di aver indetto il Concilio Vaticano II, di aver innescato un processo di mutamento organizzativo, politico, culturale e simbolico di straordinaria portata storica”. […] “Al contrario (Wojtyla): è stato un «sovrano immobile». Ha stoppato, in modo deciso, i progressi della mentalità e della cultura del Concilio, ma senza avere la forza o la volontà per un vero ritorno all’indietro, o anche imboccare un’altra direzione”. […] “ Seguire la via di Wojtyla o quella di Roncalli? Questo il dilemma drammatico, lo snodo cruciale, di fronte al quale si trova il papato di Bergoglio”.
Ad ogni modo la santificazione di oggi non è altro che la santificazione del papato: la centralità di una Chiesa Cattolica ancora medievale in contraddizione con la restante parte del popolo di Dio che vive sulla propria pelle la povertà, la marginalità, l’abbandono.
Possibile che per essere santi bisogna prima essere papi? Eppure S. Paolo in tutte le sue lettere chiama santi tutti i credenti in Cristo. Perché allora è diventata una prerogativa dei papi e di Escrivà de Balaguer e simili?
Forse perché l’Opus Dei e movimenti similari (CL per esempio o i Legionari di Cristo), hanno i fondi per finanziare le “opere” della Chiesa Cattolica? È questa la santità a cui bisogna aspirare?
Povero Cristo celebrato a Natale e a Pasqua e dimenticato per il resto dell’anno!
Siamo tutti in attesa che questo attuale papa si schieri davvero dalla parte dei poveri con gesti effettivi e strutturali che restino anche dopo di lui. Purtroppo lo IOR è ancora lì e il Cardinal Bertone vuole un attico di 700 metri quadri alla faccia dei settanta di papa Francesco: dove si crede di andare in questo modo?
Nota bene: Bertone non è l’unico sono tanti i cardinali ex e non ex che godono di ampi spazi a differenza del “povero che è venuto dalla fine del mondo”.
Così va la vita!

*( I corsivi sono di Marco Marzano).

25 aprile
Inevitabile che in SanPioBurgo dopo “La Giornata della Memoria”, passasse inosservato anche il 25 aprile, Festa della Liberazione. Sono tante le domande che s’incrociano: ma lo sanno cos’è la Liberazione? Sanno che cosa celebra la Festa del 25 aprile? Quali sono i valori fondanti di tale manifestazione? Sanno da dove viene la “soltanto decantata” Costituzione? Hanno mai sentito parlare di Partigiani? Sanno che cos’è la Memoria? Possibile che tutto passa senza lasciare traccia alcuna? Un filo di rimorso, anche minimo, si annida nella coscienza, per quanto pelosa, di chi rappresenta le istituzioni? Soltanto l’attesa delle briciole delle varie miserevoli torte è tempo speso “bene”? per quanto si possa avere la faccia come il culo, possibile che un sottile brivido di vergogna non attraversi l’animo, per quanto perverso, di quattro scalzacane che si preoccupano soltanto di scalzare i cani (quelli che non fanno male a nessuno) inviandoli al canile?
Non hanno proprio altro da fare!?
Come è misera la vita in un girone di anime vili dove ognuno cura le proprie cianfrusaglie e si bea nella sua vanità raccogliendo i cocci del suo disfacimento. Ha ragione il mio amico Pietro che guardando la piazza nella sua miseria l’ha denominata “Piazza delle Anime Morte”. Ebbene, caro Pietro, pare che nessuno se ne accorga lasciando che tutto vada alla deriva, tanto i figli vivranno, il più sfortunato a Cosenza, gli altri tra Roma, Perugia, Firenze, Bologna, Milano e qualche altro luogo che non so: ma non a SanPioBurgo!
Però, caro Pietro, una cosa devo dirtela: forse anche tu al sabato sera frequenti qualche discoteca fuori città e non sai che la nostra amata piazza, al sabato si trasforma nel Salone Internazionale dell’Auto, giusto per una botta di vita nel finesettimana.