13 Aprile 2014: un giorno carico di significato, che ha lasciato un vuoto incolmabile per la perdita di Giuseppe, diciassettenne, che fra non molto ne avrebbe compiuti 18 di anni.
Giuseppe è volato via come un soffio di vento, strappato all’affetto dei suoi cari da un incidente, di ritorno da una festa.
Un ragazzo come tanti, con il sorriso stampato in faccia e sempre con la battuta pronta. Un ragazzo semplice, educato, con tante ambizioni e mille progetti.  Passava così le sue giornate Giuseppe, all’insegna dell’amicizia e del divertimento, senza chiedersi cosa ne sarebbe stato del domani ma vivendo giorno per giorno, applicando quella che è la regola del Carpe diem: ecco, era così che sognava di vivere.
Ma purtroppo non tutte le favole hanno un lieto fine. Â
Purtroppo, nel giro di pochi minuti, la vita di Giuseppe viene spezzata, riducendo in polvere tutti i suoi sogni, sogni di un ragazzo ambizioso, ricco di bontà e di una larga generosità ; sogni di un ragazzo che teneva agli amici in modo particolare, e alla vita.  Â
È lacerante il dolore che ha lasciato la sua scomparsa, sottolineato ancor di più dai tanti messaggi che i suoi amici e non hanno scritto per lui.
Un pensiero va anche alla sua famiglia, alla mamma e al papà , al fratello più grande Luigi, ma soprattutto ad Alessandro, suo fratello gemello. Ho avuto modo di leggere in uno dei tanti messaggi, che Giuseppe ed Alessandro sono una cosa sola e ancora adesso, nonostante la sua assenza, continuerà ad essere così, perché la morte non è niente.        Â
È come se Giuseppe fosse nascosto nell’altra stanza, non lontano, sempre vicino ai suoi cari, pronto a proteggerli e sono sicura che, ovunque esso sia, continuerà ad essere il ragazzo che è sempre stato, cioè un ragazzo dalle buone maniere, pieno di vitalità , è sempre disposto a lasciare un sorriso e una buona parola per tutti.