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Diritti umani: un anno di violazioni senza confini

Scritto da Francesco M.T.Tarantino il 1 gennaio 2014
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Dalla vigliaccheria dei droni al cibo, in che mondo viviamo

Leonardo Boff, brasiliano, esponente della Teologia della Liberazione, scrive su “il manifesto”: “Viviamo in un mondo in cui i diritti umani sono violati a tutti i livelli, familiare, locale, nazionale e planetario. Il rapporto annuale di Amnesty International 2013, fa esattamente questa considerazione dolorosa. Invece di avanzare nel rispetto della dignità umana e dei diritti degli individui, dei popoli e degli ecosistemi stiamo regredendo ai livelli di barbarie. Le violazioni non conoscono confini e le forme di questa aggressione diventano sempre più sofisticate.

La forma più vigliacca è l’azione di droni, aerei senza pilota che da una base in Texas, guidati da un giovane soldato su un piccolo schermo come se stesse giocando, è in grado di identificare un gruppo di afgani che stanno celebrando un matrimonio, e all’interno del quale presumibilmente dovrebbe esserci qualche guerrigliero di al Qaeda. Basta questa ipotesi per lanciare con un piccolo click una bomba che distrugge l’intero gruppo, con molte madri e bambini innocenti.

Si tratta di una forma perversa di guerra preventiva, iniziata da Bush e criminalmente portata avanti dal presidente Obama. […] chiunque negli Stati Uniti può essere arrestato con l’accusa di terrorismo senza il bisogno di avvisare la famiglia. È un rapimento illegale (…) Oggi, secondo il rapporto di Amnesty, il paese che viola di più i diritti delle persone e dei popoli sono gli Stati Uniti.

Con la massima indifferenza, da imperatore romano assoluto, Obama rifiuta di dare una giustificazione sufficiente allo spionaggio mondiale che il suo governo sta facendo con il pretesto della sicurezza nazionale […] violando la privacy delle persone e la sovranità di un intero paese. La sicurezza annulla la validità dei diritti inalienabili.

Il continente che soffre la maggior parte delle violazioni è l’Africa. È il continente dimenticato e invaso dai vandali. Le terre sono accaparrate (land grabbing) da grandi corporazioni e dalla Cina per produrre in esse cibo per le loro popolazioni. Si tratta di una neocolonizzazione più perversa di quella precedente.

Migliaia e migliaia di profughi e immigrati per motivi di fame e di erosione della loro terra sono i più vulnerabili. Costituiscono una sottoclasse di persone, rifiutate da quasi tutti i paesi, «in una globalizzazione della insensibilità», come l’ha chiamata Papa Francesco. Drammatico, dice il rapporto di Amnesty, è la situazione delle donne.

Più della metà dell’umanità, in molti casi soggette a violenze di ogni tipo e in varie parti dell’Africa e dell’Asia ancora costrette a mutilazioni genitali. […]

Il fondamento ultimo del coltivare i diritti umani sta nella dignità di ogni persona umana e nel rispetto che gli è dovuto. (…) Nel volto di ogni essere umano, per quanto anonimo sia, ogni potere trova il suo limite, anche lo stato.

Il fatto è che viviamo in una sorta di società mondiale che ha messo l’economia come suo asse strutturale. La ragione è solo utilitaristica e tutto, anche la persona umana, come denuncia Papa Francesco è divenuta «una merce che, una volta utilizzata può essere gettata via…» In una tale società non c’è posto per i diritti, solo per l’interesse. Perfino il sacro diritto al cibo e al bere è garantito solo a chi può pagare. Altrimenti, starete ai piedi del tavolo, con i cani, sperando che alcune briciole cadano dalla ricca tavola degli epuloni. […] Il sistema attuale non ama le persone, solo la loro capacità di produrre e consumare. Per il resto sono solo olio esausto, scarti di produzione.

Il compito, al di là dell’etica e dell’umanitario, è soprattutto politico: come trasformare questo tipo di società malvagia in una società in cui gli esseri umani possano trattarsi in modo umano e godere dei diritti fondamentali. In caso contrario, la violenza è la norma e la civiltà si degrada nella barbarie.”

                                  Traduzione di Antonio Lupo     

Scrive Abdul Qader: «la nostra vera libertà viene dall’ignoranza di chi è al potere: nessuno legge, nessuno si lamenta».
Come è vero!
Ditelo a quelli che stanno al potere, piccolo o grande che sia, e sottolineatelo agli indifferenti che sono servi del potere e hanno scelto il quieeetovivere: buon riposo!!!