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Sisma e sogni

Scritto da Giuseppe Sola il 1 settembre 2013
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Davanti alla macchina da presa di Filippo il bel viso di Raffaella non nasconde tutte le emozioni di questi ultimi mesi, le sue parole sono di speranza “ abbiamo deciso di ritornare nella nostra terra senza pretendere nulla in cambio, dobbiamo riappropriarci del nostro territorio delle nostre vite, questo è il nostro destino questo abbiamo in mente.” Sintetizzo così il senso del suo ragionamento che snocciola in un tramonto d’estate senza mai guardare la telecamera. Francesca con le sue splendide foto immortala un momento magico del film documentario che vedremo fra un anno.

A distanza di tanti mesi dal sisma che ha cambiato il volto del borgo, Filippo La Scala, regista trentino ma proveniente dal regno delle due Sicilie, ha voluto testimoniare la sua vicinanza alla nostra gente con questo gesto che contribuirà a non far spegnere i riflettori sulla nostra cittadina.

E’ uno dei momenti di questa estate per Mormanno che non si è voluta arrendere al terremoto. Momenti di musica, cultura e arte in “esilio”, hanno caratterizzato i cantieri per la messa in sicurezza degli immobili inagibili. Il rumore metallico di chi sta lavorando dietro i ponteggi, sotto il sole caldo di agosto, rappresenta visivamente una speranza per il nostro futuro.

Dei dieci milioni di euro stanziati dal governo per gli interventi legati alla somma urgenza, a oggi per i comuni calabresi sono stai impegnati quasi tremilioni e cinquecentomila euro che consentiranno a tante famiglie di rientrare nelle loro case, forse le somme di previsione per la ricostruzione dovranno essere riviste, forse riusciremo a rimetterci in piedi con meno soldi di quanti previsti all’inizio.

Un dato per dire che ognuno dovrà fare la propria parte mettendo a disposizione anche risorse proprie,  qualcuno lo ha già fatto aggirando l’elefantiaca macchina burocratica. C’è da mettere mano a un patrimonio edilizio che rappresenta il degrado del centro storico e non solo della nostra città, c’è da intimare a proprietari incuranti di mettere mano a queste catapecchie e ruderi cementizi. Pena l’acquisizione al patrimonio comunale e conseguentemente ove necessario netta demolizione. Di queste decisioni abbiamo bisogno.

Per noi l’estate volge al termine, il borgo è stato comunque vissuto da tanti ragazzi, da tanti atleti, canoisti e arcieri che hanno scelto noi per il loro campionato nazionale, a loro il mio grazie perché rappresentano numeri primi, ma nel frattempo ringrazio anche un prete di frontiera che in villa, ci ha ricordato che per farcela veramente dobbiamo ripartire dagli ultimi. Guardo il cielo e le stelle del prof. Piperno affinché possano esaudire questo suo sogno in quest’ultimo spicchio di luna di agosto.