www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 217 - Maggio

Ciao Lucio

Scritto da Francesco M.T.Tarantino il 4 marzo 2012
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Caro Lucio, voglio scriverti anch’io,
non una canzone ma due versi;
una lettera indirizzata a Dio
con le tue note tra gli universi.

Porto il cappello che mi regalasti
quel pomeriggio a Roma nell’ottantasei;
che dispiacere quando te ne andasti:
restammo soli quella sera io e lei!

Ed ogni volta che passo vicino
a quel vicolo di Piazza Navona
vedo i tuoi occhi dietro l’occhialino
osservare i miei gesti alla carlona.

Fu l’emozione d’averti incontrato,
salutato, con la stretta di mano;
dirti dei monti e il pino loricato,
di quel paese definito strano

da Pasolini, scrittori e poeti
passati per caso tra uomini neri,
muti sulla neve come profeti
curiosi al passaggio di forestieri.

Di quegli uomini nessuno è in piedi
ma quelli che sono son come morti!
Non più testimoni ma inutili arredi
di precarie, cadenti roccaforti.

Ciao Lucio, vorrò scriverti ancora,
narrarti l’odierna scenografia:
le lacrime sulla tua dimora
invocano la tua compagnia.

                                                           (4 / 3 / 2012)

                                                                          [STAMPA]