Don Peppino carissimo,
dopo la fatica delle parole del saluto a Nicola, ad appena un mese di distanza, ripiombo nel baratro di un addio. Con gli occhi ancora inumiditi da quelle condivise lacrime amare, adesso tocca a noi salutarci o meglio a me salutarti e salutare la tua lucida penna definitivamente riposta nel cassetto. Come tutti coloro che ti stanno ricordando in questo mesto momento avrei potuto mettere in esergo di queste smarrite righe parole della Scrittura che in questi anni ti hanno nutrito e con cui tu hai nutrito chi è stato ad ascoltarti.
