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www.faronotizie.it - Anno XX - n. 228 - Aprile
C'è un faro che illumina la mente,
Quello dell'intelligenza e dei sogni,
quello della speranza che umilmente
libera dal potere e dai bisogni.
Resterà il faro del combattimento
contro l'arroganza dei lestofanti,
sarà il luogo di un nuovo movimento
dove non c'è posto per gli ignoranti.
(Francesco M.T. Tarantino)
a cura del Direttore
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“Tristezza”, “pioggia e lacrime più forti di essa”, “cecità” , “costrizione a sognarli sempre piccoli”…. sono tutti segni di uno stato d’animo di paralisi, che subentra dopo la morte di un figlio, che comunque avvenga, rappresenta per la madre un carico d’esplosione di gioia( esuberanza) non contenibile in una società,che ci tiene nell’oscurità completa con la sua cecità psicologica e morale. L’inezia delle istituzioni, l’indifferenza sociale come se tutto questo fosse normale oggi, peggiora precipitandola persona lesa in uno stato d’animo apatico e passivo, che si prepara a vivere la sua ulteriore solitudine.
Quante aspettative nella vita di un figlio che rappresenta una seconda chance che la vita ci riserva! Quella vitalità e possibilità che il mondo possa cambiare si spegne con l’improvvisa perdit, e con lui i sogni, che, piccoli, banali o grandi che siano ci tengono in vita ed alimentano il nostro essere, la nostra essenza di madri, di persone che lottano incessantemente con grandi sacrifici e…, nonostante le avversità credono attraverso loro (i figli) che qualcosa possa ancora cambiare la nostra esistenza e dare un senso alla nostra vita………