Radùnati attorno al mio respiro fatti specchio ai demoni che lo abitano ch’io sappia da che guarire e impari il nome del mio male lontano dal tuo corpo sagrato del divino in me. Affidami il tuo dire traverso – frangiflutti che sparpaglia l’onda del mio [ Read More ]
Archive for the ‘Poesie’ Category
Ti cerco da lontano, non esiste il mio nome senza te. Sono e combatto una guerra di simboli e si gioca tra le figure a schiera una partita difficile da vincere. Ti cerco e mi nascondo, a un tratto manifesto altrove in qualche forma la mia cifra, appaio perché sono [ Read More ]
“La vita continua: ¿che ci vuoi fare?” Ventitré anni come fossero ieri, me lo dicesti per spronarmi a andare senza dirmi dove e malvolentieri. Eri davvero una bella figura, d’altri tempi ma pieno d’eleganza; un’anima raffinata e sicura capace di sferzare l’ignoranza. T’ho conosciuto in un ruolo diverso [ Read More ]
Andromate fu l’inventore dell’ipotocasamo. In vita ebbe onori ed allori, riscosse applausi e prebende, trionfi e tonfi, onte e vittorie. In vita fu rinomato ed ebbe fame di saggio ma in morte passò ai posteri quale inventore dell’ipotocasamo. Alcuni studiosi ritengono si sia trattato di un ordigno [ Read More ]
Quando ho saputo che Roberto era morto, non ho pianto né riso. Sono stato in silenzio, ho guardato alla televisione una scialba partita di pallone. L’indomani una sega, la mia solita sega. Non quel giorno. Non era giusto, quel giorno. Da la polvere STAMPERIA DELL’ARANCIO Grottammare, [ Read More ]
Urla, schiamazzi, pianti e risa intonanti il canto disperato di una notte di dolore. Corse, spintoni, salti e tuffi in un vuoto che di salvezza si tinge… [STAMPA]
In ogni sorso d’acqua, in ogni fetta di pane può nascondersi il veleno, qualsiasi volto o sguardo di un amico può scoprire in se stesso un’altra luce, diversa può svelarsi una parola. Amici oppure no, come io stesso resto amico di chi , se l’una e l’altra parte non mi [ Read More ]
Negli ultimi undici anni di esistenza mio padre non ha vissuto – di essi non ho quasi memoria. Nei miei primi quattro anni ad ogni sua partenza mordevo per la rabbia il vetro dei bicchieri, e lo inseguivo invano con il pianto. Mia madre ha sempre pianto [ Read More ]
Oh, la voce, la voce del diluvio che aveva permeato gli scogli e rimbombava da una barca all’altra e danzava sui davanzali un infruttuoso passo di tarantella, quasi che sul versante di oscure abitudini si svelasse il principio del non essere e s’accucciasse la primavera con lamenti che esalavano l’ultimo [ Read More ]
Diresti che sogna, stanco, sceso dal tempo tornato all’ignoranza poiché di sé sa poco e meno ancora sa del suo presente e come me lascia che accada il provvisorio. Sembra sua la mia irosa piaga ora che tendo dove la passione soggioga la pace in una scialba tentazione [ Read More ]