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Il testo sulle persone scomparse è legge

Scritto da Giuseppe Centonze il 1 dicembre 2012
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La commissione Affari Costituzionali lo ha approvato in sede deliberante ed era già stato approvato dalla Camera. Tra le novità del testo, la possibilità, per chi viene a ”conoscenza dell’allontanamento di una persona”, dalla propria abitazione o dal luogo di ”temporanea dimora”, di poter denunciare il fatto alle forze di polizia o alla polizia locale. Soprattutto se per le circostanze in cui e’ avvenuto il fatto ”ritiene che dalla scomparsa possa derivare un pericolo per la vita o per l’incolumità”’ della persona. Se la denuncia viene raccolta dalla polizia locale questa deve trasmetterla ”immediatamente al più prossimo tra i presidi territoriali delle forze di polizia” sia per far cominciare subito le ricerche, sia per il ”contestuale inserimento nel Centro elaborazione dati delle persone scomparse”. Tale banca dati è stata creata dall’Ufficio del Commissario straordinario per le persone scomparse e prevede la compilazione di schede RISC ante e post-mortem, utili sia per le ricerche sia per il confronto incrociato dei dati. L’ufficio di polizia che riceve la denuncia deve cominciare subito a cercare la persona scomparsa e deve darne contestuale comunicazione al Prefetto ”per il tempestivo e diretto coinvolgimento del Commissario straordinario per le persone scomparse”. Il Prefetto dovrà valutare, sentiti l’autorità‘ giudiziaria e i familiari dello scomparso, ”l’eventuale coinvolgimento degli organi di informazione, comprese le strutture specializzate televisive e radiofoniche che hanno una consolidata esperienza nella ricerca di informazioni sulle persone scomparse”. Qualora vengano meno le condizioni che hanno spinto alla denuncia, chi l’ha sporta deve darne immediatamente comunicazionale alle forze di polizia.

“Lo Stato riconosce la problematica”, aveva detto in mattinata il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano, annunciando l’imminente passaggio al Senato della “piccola ma grande legge” durante la presentazione della IX Relazione semestrale sulle persone scomparse del commissario straordinario Michele Penta al Viminale. Secondo la relazione, nell’ultimo anno sono scomparse ogni giorno in Italia 28 persone, un numero in aumento rispetto all’anno scorso di quasi il 10%. Dal 1974 ad oggi, data di istituzione della banca dati interforze, sono complessivamente 25.453 le persone scomparse e di cui non c’è più traccia. Il monitoraggio dei dati, spiegano dal Viminale, evidenzia, ancora una volta, il progressivo aumento del numero degli scomparsi: dalle 105.092 denunce presentate al 30 giugno del 2011 si è passati alle 115.366 del 30 giugno 2012. Si tratta di 10.274 denunce in più che rappresentano, appunto, un aumento percentuale su base annua del 9,78%; l’aumento è invece del 4,78% negli ultimi sei mesi.

Finora avevamo solo un protocollo d’intesa tra il Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse e il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza teso a redigere un piano di ricerca, di coordinamento tra le diverse forze coinvolte a vario titolo, il rapporto con i familiari degli scomparsi, il rapporto con i mass-media. Un protocollo questo che è stato seguito poco per non dire per nulla.

Tra le novità introdotte dal provvedimento vi è l’obbligo di immediato avvio delle indagini.

Oltre alle investigazioni classiche, come le sommarie informazioni testimoniali delle persone teoricamente informate sui fatti, vanno effettuate contestualmente e prontamente altre investigazioni.

La persona scomparsa va cercata innanzi tutto dov’è stata vista per l’ultima volta o dov’era diretta.

Se aveva con sé un telefono cellulare vanno acquisiti immediatamente i tabulati del c.d. “traffico roaming”, cioè le interrogazioni tra il telefono cellulare e le celle telefoniche anche quando il telefono è in stand-by, dato che il telefono non comunica con le celle telefoniche solo quando è in conversazione, ma si prepara ad agganciare una cella, interrogandola continuamente, per prepararsi ad un suo eventuale utilizzo in conversazione. Il “traffico roaming” si cancella automaticamente, per i protocolli di rete, dopo 48 ore, per cui occorre agire subito per chiedere l’acquisizione di questi tabulati agli operatori telefonici compresi nella mappa dell’area di presunta scomparsa. Per il traffico in conversazione si hanno invece 12 mesi per chiedere i tabulati ai vari gestori telefonici. In questo caso si potranno chiedere i tabulati delle chiamate e/o degli sms/mms inviati o ricevuti (in sostanza si potranno conoscere i numeri di telefono, il giorno, gli orari e le celle telefoniche agganciate durante le comunicazioni attive), ma non il loro contenuto coperto dalla Privacy.

Importanti sono anche le investigazioni informatiche per verificare se la persona scomparsa ha comunicato con qualcuno prima della sua scomparsa. E’ utile sottolineare che non c’è nulla che possa essere cancellato definitivamente dalla memoria di un computer di qualsiasi genere, così come dalla memoria di un cellulare o di un dispositivo per ascoltare musica. Vi sono apparecchiature sofisticate che consentono il recupero di qualsiasi informazione sebbene sia stata cancellata o nascosta.

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