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Vicenda Sarah Scazzi: sogno o son desto?

Scritto da Giuseppe Centonze il 1 agosto 2012
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Il 9 aprile 2011 un fioraio di Avetrana, Giovanni Buccolieri, viene escusso dagli inquirenti. Questi relativamente alla giornata del 26 agosto 2010 riferisce: “Dopo aver finito di pranzare ho salutato mia moglie e i miei figli e sono andato via. Sono quindi sceso dalla scala che direttamente mi porta all’esterno dell’abitazione; potevano essere circa le 13:20 … sono entrato quindi nel mio furgone e ho percorso diverse vie di Avetrana sino a raggiungere il luogo dove effettuare la consegna commissionatami. Ricordo di aver percorso Via Verdi secondo il senso di marcia naturale, certamente perché la consegna che dovevo effettuare riguardava un cliente residente in quella zona. Ricordo di avere quindi svoltato in Via Umberto I. Nella circostanza, al momento della svolta, ovviamente ho dovuto rallentare all’incrocio con Via Umberto I, quasi a passo d’uomo. In quel momento in Via Umberto I, a circa 3-4 metri dall’incrocio ho visto l’autovettura Opel Astra SW, di colore grigio azzurro, vicino alla quale si trovava Cosima Serrano, che si rivolgeva alla nipote Sarah dicendole con tono minaccioso “Mò ah nchianà intra la macchina”, facendo al suo indirizzo un gesto altrettanto perentorio con il braccio e con l’indice della mano rivolto all’indirizzo di Sarah. Ricordo che Sarah, che conoscevo di vista, era molto turbata e con la testa chinata. Ricordo anche non solo che Cosima Serrano era all’esterno dell’auto, che intimava a Sarah quello che ho già detto, ma anche che lo sportello posteriore destro dell’auto di Cosima Serrano era aperto.

Nella stessa giornata viene escussa la moglie del fioraio che in ordine all’orario di uscita del marito da casa parla delle 14:00 circa. Giovanni Buccolieri conviene che, effettivamente, il 26 agosto 2010 era uscito da casa intorno alle 14:00.

A questo punto seguono delle richieste di delucidazioni da parte degli inquirenti:

Domanda: I finestrini del suo furgone come li aveva? Erano aperti o chiusi? Risposta: “Il finestrino lato guida era sicuramente aperto. Non ricordo se l’altro fosse anche aperto. Voglio precisare che il mio mezzo non è fornito di aria condizionata”. Domanda: Di che colore è il suo furgone?

Risposta: “Il mio furgone è di colore bianco”.

Domanda: Quale era la posizione di Sarah sulla strada?

Risposta: “Sarah si trovava sul marciapiede destro di Via Umberto I, dal lato dell’abitazione della signora Emma Serrano, in direzione di Via Martiri d’Ungheria, con le spalle quasi appoggiate al muro delle abitazioni”.

Domanda: Qual’era la posizione della signora Cosima Serrano?

Risposta: “Cosima Serrano, come ho già detto, si trovava vicino alla sua macchina, non sul marciapiede ma sulla strada”.

Domanda: Lei già conosceva l’autovettura di Cosima Serrano?

Risposta: “La macchina era quella di Cosima Serrano perché la conoscevo. Voglio precisare che ho notato che nella parte posteriore dell’auto vi era verosimilmente il coprivano bagagli leggermente sollevato. Preciso, altresì, di aver notato all’interno dell’auto di Cosima Serrano, nella parte posteriore, una sagoma che si abbassava. Mentre superavo la macchina di Cosima Serrano, ho notato che Cosima Serrano era ancora all’esterno dell’autovettura e Sarah che invece stava entrando dentro attraverso lo sportello posteriore destro. Ho quindi proseguito per la mia strada recandomi a Leverano (LE)”.

Domanda: Può chiarire meglio le caratteristiche della sagoma di cui ha parlato sopra? Risposta: “Posso dire che la sagoma che ho notato apparteneva a una persona di sesso femminile e di robusta costituzione”.

Domanda: Ricorda l’abbigliamento di Cosima Serrano?

Risposta: “Ricordo che Cosima Serrano era vestita di scuro. Ricordo che quando le sono passato accanto con il furgoncino ho incrociato il suo sguardo e ho notato che la stessa ha avuto un sussulto di sorpresa spalancando repentinamente gli occhi”.

Domanda: Ricorda l’abbigliamento di Sarah?

Risposta: “Ricordo solo che Sarah aveva gambe e braccia scoperte, con i capelli sciolti”. Domanda: Dopo aver assistito a tale episodio che cosa ha fatto?

Risposta: “Ho proseguito per Leverano giungendovi circa tre quarti d’ora prima dell’apertura del mercato floreale, anche se sull’orario non posso essere preciso. Di solito i tempi di percorrenza sono dai venti ai venticinque minuti …”.

Domanda: Dell’episodio cui ha assistito ne ha parlato con altre persone?

Risposta: “Ricordo che di questi fatti ne ho parlato con mia moglie, con una mia ex operaia di nome Vanessa Cerra”.

Domanda: Quando ha riferito di questo episodio a sua moglie e a Vanessa Cerra? Risposta: “Ricordo di aver parlato di questi fatti a mia moglie e alla mia operaia Vanessa Cerra dopo il ritrovamento del corpo della piccola Sarah. Tale ritrovamento mi ha fatto pensare sui fatti cui avevo assistito e dai quali fino ad allora non avevo dato una grossa importanza, atteso che tutti pensavamo, come anche si diceva in TV che Sarah era stata rapita per strada. Successivamente, dopo aver appreso dalla televisione che Michele Misseri aveva fatto ritrovare il cadavere di Sarah, ho iniziato a pensare a quello cui avevo assistito tanto che ho sentito la necessità di parlarne con mia moglie e con la mia operaia Vanessa Cerra con la quale avevo instaurato un ottimo rapporto di amicizia e con la quale mi confidavo”.

Domanda: Dello stesso episodio ne ha parlato con qualcun altro? E se si quando? Risposta: “Ho riferito tali circostanze anche al mio amico Michele Galasso. A questi avevo detto però, raccontando i fatti, che non ero certo che si fosse trattato di un fatto reale o di un sogno. Tale racconto è avvenuto sempre dopo il ritrovamento del cadavere di Sarah e dopo averne parlato con mia moglie e la mia operaia Vanessa Cerra. Intendo precisare che, quando ho saputo del ritrovamento del cadavere di Sarah ho anche fatto mente locale alle dichiarazioni rese dai due fidanzatini, avendole sentite in TV, che all’epoca raccontavano di aver visto Sarah intorno alle 14:25 – 14:30; ho quindi compreso che l’orario che indicavano era assolutamente incompatibile con i fatti a cui avevo assistito e che certamente gli stessi avevano visto Sarah molto prima”.

Domanda: Perché lei è certo che i fatti si riferivano al 26 agosto 2010?

Risposta: “Sono certo che i fatti cui ho assistito si riferivano al 26 agosto 2010 perché li ho chiaramente associati al giorno della scomparsa di Sarah”.

Giovanni Buccolieri viene sentito nuovamente l’11 aprile 2011 e, pur confermando il contenuto di tutte le dichiarazioni rese in precedenza, afferma, tuttavia, che si era trattato solo ed esclusivamente di un “sogno”, avvitandosi in una spirale di spiegazioni inverosimili che non convincevano affatto gli inquirenti e che portavano i medesimi a iscrivere Giovanni Buccolieri nel registro degli indagati per false informazioni al pubblico ministero. La sua posizione è al momento sospesa, al pari di un suo amico, in attesa della definizione del processo principale.

Delle intercettazioni ambientali e telefoniche hanno permesso agli inquirenti tarantini di accertare che il fioraio ha cercato con amici e parenti di far passare successivamente alla sua prima deposizione la versione del “sogno” e allo stesso tempo ha portato alcuni di questi ad essere rinviati a giudizio per favoreggiamento o false informazioni al pubblico ministero.

Quest’allegazione “onirica”, unitamente ad altri elementi, hanno determinato per Sabrina Misseri e Cosima Serrano la contestazione non solo dell’omicidio volontario ma anche del sequestro di Sarah Scazzi.

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