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Il mistero dei non votanti murmannoli

Scritto da Orbilius il 1 giugno 2012
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Una vita fa, circa, il direttore di Faronotizie.it ci raccontò un divertente episodio che era accaduto a Bologna, nel periodo in cui frequentava l’Università, a un suo conoscente, anch’egli studente meridionale.

Questo tizio aveva preso in locazione un vecchio appartamento i cui infissi erano in uno stato veramente precario.

Non si sa come, recuperò un barattolo di smalto che poi miscelò con altri intrugli ottenendo, infine, un magnifico “rosso ferrari” con il quale verniciò le finestre e il portoncino d’ingresso.

Non passò neanche un’ora dalla fine dell’opera che arrivò una pattuglia di vigili urbani che, seriamente intenzionati a multarlo, gli  ingiunsero di verniciare nuovamente porta e finestre con uno dei colori da scegliere in una “mazzetta” previamente approvata dal Comune (l’immobile non era inserito in un contesto condominiale per cui non vi erano problemi di omogeneità).

Il conoscente, abituato com’era alle “arlecchinate” del suo paesello, rimase di stucco e, implorando la benevolenza dei solerti vigili, acquistò immediatamente dello smalto di colore adeguato e risistemò il tutto in breve.

La sera tutti gli amici brindarono allo scampato pericolo commentando con ilarità la testa … quadra dei settentrionali.

Il Pio Borgo, non immune neanche all’epoca da un uso del colore a piacere degli indigeni, quando le facciate delle case non erano (sono) lasciate semplicemente intonacate (a volte manco quello), aspetta, quanto meno da quella volta che il Direttore, raccontando l’episodio, raccomandò agli amministratori del tempo e poi a quelli di volta in volta succeduti (noi ne siamo buoni testimoni!), l’adozione della “mazzetta dei colori”.

I programmi delle due liste in competizione alle appena passate elezioni per l’amministrazione comunale, manco a dirlo –e di certo l’una all’insaputa dell’altra- avevano come uno degli obiettivi primari ed irrinunciabili per una radiosa rinascita del Borgo (sempre più Pio) quello dell’adozione di un “piano colori”.

Meglio tardissimo che mai, verrebbe da commentare, ma il punto (di forza) dei due programmi ha creato confusione e sconcerto nell’elettorato che, non sapendo a chi credere per la migliore attuazione del “piano”, ha preferito, per oltre il 40%, non andare a votare.

Così, finalmente l’arcano del “non voto” è stato svelato.

Ad onor del vero, l’indagine ha avuto un buon esito perché da subito indirizzata da qualcuno che ripeteva a pappagallo: il “grigio ‘fumo di Londra’ ha sempre il suo fascino”.