www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

CERINI, FIAMMIFERI?… UNA BUSTINA DI MINERVA, GRAZIE!

Scritto da Francesco Aronne il 1 marzo 2016
facebooktwitterfacebooktwitter

Ci sono morti che pesano come una piuma, altre che pesano come un macigno. Quella di Umberto Eco è “a seconda”. La morte di Eco è stato un evento la cui eco ha fatto dire a molti tanto, probabilmente di più di tutto ciò che poteva essere detto. Eppure non riesco a resistere alla voglia di associarmi a questo saluto corale… (leggi tutto)

3 Responses so far.

  1. pat58 scrive:

    … permettimi, introduzione “orrenda”. Apri con la frase di uno che ha sterminato interi villaggi per carestia e, sappiamo, per lui quanto poco pesavano quei morti! Al tizio in questione, senza niente togliere ad Eco, preferisco Totò… con la sua “Livella”.

    • Francesco Aronne scrive:

      Caro lettore (o lettrice) grazie per leggermi e per la tua osservazione. Nessun problema per il tuo giudizio sulle prime righe dell’articolo. Permettimi, a tua volta, di non essere d’accordo sulla motivazione che dai. Da quanto mi sembra di capire ti scandalizza la frase sul diverso peso della morte. Lo sdegno che esprimi è perché attribuisci questa frase a Mao Tse-Tung. Non entro nel merito del tuo giudizio sul Condottiero della lunga marcia, ma è il caso di considerare che la frase non è di Mao seppure è lui a renderla famosa in un suo scritto riportato nel III volume delle Opere Scelte e risalente all’otto settembre 1944 dal titolo “Al servizio del popolo”. Cito letteralmente: Ogni uomo, un giorno, deve morire ma non tutte le morti hanno lo stesso significato. Uno scrittore dell’antica Cina Sema Tien (Suma Chien) diceva: “Certo, gli uomini sono mortali; ma la morte di alcuni ha più peso del Monte TaiChan (Tai) quella di altri meno di una piuma.”. Sema Tien è un famoso scrittore e storico cinese del II secolo A.C. autore delle Memorie storiche (130 capitoli). La citazione in questione è tratta da Risposta alla lettera di Jen Shao Chin. La Livella di Totò esprime l’uguaglianza degli uomini davanti alla morte e su ciò non ho nulla da eccepire. Il concetto che volevo esprimere era però un altro: il peso di ogni morte non è uguale per tutti. Penso che non abbiano (per i superstiti) lo stesso peso la morte di Hitler o di Stalin con quella di Madre Teresa o Gandhi. La morte di un genitore ha per il figlio un peso diverso che avrà per ogni altro essere umano. Era ed è questo il senso del mio scrivere. Un’ultima considerazione. Le parole appartengono esclusivamente al dizionario. Le possibili combinazioni sono tantissime e possono far dire cose già dette. Non vedo questo un problema purché quanto scritto interpreti, con onestà intellettuale, il parere dello scrittore. Spero, nonostante questa divergenza interpretativa, di averti ancora fra i miei lettori.

  2. pat58 scrive:

    …ma certo continuerò a leggerti con piacere, non sono uno smidollato sino a tal punto! cordialmente.