www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

facebooktwitterfacebooktwitter

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del prof. Luigi Paternostro al Sindaco e al suo Consiglio:

Oggetto: Viabilità e vivibilità del paese.

A Firenze, dove vivo, mi giungono, quasi quotidianamente, echi di vita tramite tanti con cui non ho mai staccato la spina che mi lega indissolubilmente al mio loco natio che ha avuto ed ha una parte pregnante negli affetti e sentimenti.

In questi giorni ho appreso due notizie: la caduta di una campata del ponte Italia e l’insorgenza di un  movimento franoso in contrada San Brancato. Qui, per inciso, un tempo possedevo una casetta ed una vigna da cui trasse sostentamento per circa due secoli la mia famiglia che con sacrifici, lavori e senza strombazzamenti, cosa del resto propria del dna di tutti i mormannesi, riuscì a vivere e sopravvivere ritagliandosi uno spazio nel panorama paesano.

I fatti odierni sono, a mio avviso, gravi e diventano col tempo gravissimi se ad essi dovesse seguire l’isolamento e l’abbandono del paese, già sofferente per il terremoto.

Caro Sindaco, ora credo sia veramente il momento di chiamare a raccolta il popolo, chiamare a raccolta tutte le organizzazioni, i politici paesani e non, coinvolgere i vicini comuni di Papasidero, i due Laino, Rotonda e perché no anche Morano e Castrovillari, perché da tutti si sollevi un grido di allarme, che porti in primo luogo all’intervento del Prefetto, poi dei responsabili, e loro tramite giunga con tempestività all’attenzione dei nostri governanti sempre in tutt’altre faccende affaccendati sordi e tetragoni ai colpi di sventura.

Unisco questa mia voce all’analisi della situazione espressa con chiarezza e passione dall’amico Francesco Aronne apparsa proprio ieri su Faronotizie che da anni va sottolineando quanto avviene nel Pio Borgo.

Questa  attuale è una  guerra decisiva che se perduta, porterà il paese ad una morte inesorabile.

Buon lavoro.

Con affetto.

Luigi Paternostro.