www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

Pagine

Scritto da Ludovica Laschera il 1 gennaio 2015
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Sfogliando un libro sappiamo ritrovare i nostri più caldi ricordi, riesumare vecchi natali consunti, riodorare logore chiacchierate, che sanno di biblioteche antiche, inebriarci di posti già ascoltati.

Un libro è come le case nei giorni di festa, il cui Natale è nuovo, fresco di quell’anno, ma diventa veicolo di vivaci ricordi degli anni andati.

Il libro è vivo, affascinante attrattiva per le carezze degli occhi, che corrono ad acchiappare le lettere prima che vengano inghiottite dal risucchio della pagina.

La sua condivisione diventa dialogo, dono, atto di fiducia e di legame con l’altro.

Finiamo per sentirlo nostro, e anche donarlo vuol dire legare qualcuno ai nostri ricordi.

Così la carta dormiente diventa viva, brulica, se la raccontiamo parla anche un pò di noi.

 

“Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.
Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perchè la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.
Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.
E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà.
Noi siamo abitati da libri e da amici”.

Daniel Pennac