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L’Armagnac

Scritto da Piero Valdiserra il 1 dicembre 2014
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L’Armagnac è un tradizionale distillato di vino prodotto nell’omonima regione della Francia sud – occidentale: i confini della zona di produzione, se guardati su una carta geografica, si inscrivono curiosamente nei contorni di una foglia di vite. Con civetteria tutta francese, gli studiosi transalpini dell’Armagnac sostengono che è la più antica acquavite di vino del mondo, distillata e consumata già nel XV secolo. Un manoscritto del 1411, in dialetto guascone, tratta della locale aygue ardente e sostiene con decisione che “se l’uomo la beve, essa vivacizza l’ingegno e l’allegria”. Se questo non può considerarsi un vero e proprio certificato di nascita, sicuramente è anteriore alla prima testimonianza scritta sul Whisky (risalente al 1494), e viene circa duecento anni prima della nascita del Cognac (collocabile all’inizio del Seicento).

La zona di produzione dell’Armagnac, delimitata dal 1909 e a Denominazione d’Origine Controllata  (A.O.C.) dal 1936, copre circa 15.000 ettari: a occidente il Bas-Armagnac produce acquaviti rotonde e fruttate; al centro la zona Ténarèze dà acquaviti vive e corpose; a oriente infine l’Haut-Armagnac è caratterizzato da “isole” di produzione con vigne molto apprezzate.

Dopo la vinificazione delle uve base, quello della distillazione è un momento cruciale dell’elaborazione dell’Armagnac, e viene condotto attraverso l’alambicco tradizionale in maniera continua o, a volte, con l’alambicco “double chauffe”. Dopo la distillazione, l’Armagnac viene messo a invecchiare in fusti di quercia da 400 litri; con il passare del tempo si arricchisce di tutti i profumi del legno (vaniglia, frutta candita, prugne), diminuisce di volume a causa dell’evaporazione naturale e prende un bel colore che evolve dal dorato al mogano. Conclusa un’eventuale fase di assemblaggio, il distillato è pronto per essere messo in commercio.

Da qualche tempo l’interesse per l’Armagnac è in crescita in tutto il mondo per un motivo nuovo: come i grandi vini rossi, pare abbia effetti benefici sulla salute delle popolazioni che lo consumano abitualmente e con moderazione. È quanto è stato dimostrato dal medico francese Anwar Umar, dell’Università di Bordeaux.

Umar è partito dalla constatazione di una morbilità e di una mortalità cardiovascolari inferiori nel sud – ovest della Francia rispetto alle altre regioni transalpine; ciò pone la questione del contributo dell’Armagnac (più consumato, appunto, nel sud – ovest) al cosiddetto “paradosso francese”. Conosciuto da tempo, il “paradosso francese” evidenzia come i nostri cugini d’oltralpe (noti per avere una cucina ricca di grassi animali) dovrebbero essere in testa alle classifiche di mortalità per malattie cardiovascolari: in realtà ciò non avviene grazie al gran consumo di vini rossi che tradizionalmente si registra in Francia.

Lo studio di Umar ha previsto la somministrazione di 3 centilitri giornalieri di Armagnac 5 anni, nell’arco di due settimane, a un campione volontario di venti maschi adulti di età compresa fra i 22 e i 54 anni. I risultati di laboratorio successivi al test hanno indotto il ricercatore bordolese a concludere che “un’assunzione moderata e regolare di Armagnac può contribuire al cosiddetto paradosso francese nel sud – ovest della Francia, area di consumo preferenziale dell’Armagnac stesso”.

Confortati dai risultati della scienza, volete dunque brindare – letteralmente – alla vostra salute? Procuratevi allora un bicchiere a ballon, leggermente chiuso, non troppo grande, in modo da permettere la concentrazione dei profumi senza accentuare la forza alcolica. Riempitolo per un terzo, impugnate il bicchiere al piede e fatelo roteare accostandolo al naso a brevi e frequenti riprese, e alla bocca, con sorsi piccoli e ripetuti, cercando e scoprendo ogni volta sensazioni diverse. È a fine pasto il momento in cui meglio si apprezza un eccellente Armagnac: roteando tranquillamente il bicchiere, in silenzio, o conversando, o ascoltando buona musica…

Se vi rivolgete alla vostra enoteca di fiducia, per degustare lo storico distillato di Guascogna fra le pareti domestiche, annotatevi i nomi delle marche migliori: Janneau, Dartigalongue, Marquis de Montesquiou, Larressingle, Laberdolive, Francis Darroze, Baron de Sigognac.