www.faronotizie.it - Anno XIX - n. 216 - Aprile

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Riceviamo e pubblichiamo l’interrogazione a risposta scritta inviata al Ministro dell’Interno:

Primo firmatario: PLACIDO ANTONIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’

Destinatario
MINISTERO DELL’INTERNO

PLACIDO. — Al Ministro dell’Interno. — Per sapere – premesso che:

nel 2001 ENEL produzione ha presentato un progetto di riattivazione, con riconversione a biomasse, di una vecchia centrale termoelettrica, completamente inattiva da oltre 15 anni, sita nella valle del fiume Mercure, nel territorio del comune di Laino Borgo (CS), all’interno di un’area doppiamente protetta a livello nazionale e comunitario (Parco Nazionale del Pollino e Zona di Protezione Speciale — ZPS — Pollino e Orsomarso — IT 9310903);

la centrale rappresenterebbe, anche a motivo della sua spropositata potenza -41 Mw elettrici-  non solo un sicuro e grave pericolo per l’integrità ambientale del prezioso e fragile territorio del Parco, ma anche una fonte di rischio per la salute delle popolazioni che fittamente abitano l’area ad essa circostante, essendo caratterizzata la valle del Mercure, dal punto di vista microclimatico, da uno scarsissimo e assai lento ricambio d’aria ;

ad essere compromesso sarebbe anche l’aspetto economico ed occupazionale, vista la certificata vocazione turistica e agro-alimentare di qualità del territorio compreso nel Parco Nazionale del Pollino;

per tali motivi il progetto è osteggiato con grande forza e determinazione dall’intera popolazione della Valle, nonché, anche con atti formali e iniziative legali, dalle Amministrazioni delle comunità più a rischio, dalle Associazioni e Comitati ambientalisti nazionali e locali -raccolti nel Forum “Stefano Gioia”-, nonchè dall’Ente Parco Nazionale del Pollino, che più volte ha formalizzato la sua opposizione al progetto Enel ;

l’opposizione al progetto dell’Enel è stato sempre caratterizzata da una massiccia partecipazione popolare, mai disgiunta tuttavia da comportamenti improntati ai canoni di una pacifica partecipazione democratica e della più rigorosa legalità, così come a tali canoni  è sempre stato aderente il comportamento degli ambientalisti aderenti al Forum “Stefano Gioia”;

da qualche anno è apparso sulla scena un sedicente “Comitato del SI” alla centrale del Mercure, costituito anche da equivoci personaggi, del tutto estranei al territorio, coinvolti nel “business” delle biomasse, evidentemente legati agli interessi dell’ENEL, ai cui Dirigenti si sono più volte accompagnati e nell’area della cui centrale sono stati più volte accolti;

si tratta di personaggi provenienti da un territorio –quello calabrese- dove deforestazione selvaggia, traffico illegale di legname, dissesto idrogeologico, criminalità organizzata, rappresentano una realtà concreta e assai preoccupante;

i comportamenti degli esponenti di questo gruppo si sono segnalati per aggressioni ed intimidazioni –denunciate alle Autorità competenti- a danno di esponenti del fronte che si oppone al progetto ENEL;

tali personaggi si sono resi anche protagonisti di inquietanti episodi, come nel caso dell’ennesima aggressione, questa volta ai danni di un noto attore e regista lucano, in occasione di una manifestazione popolare contro il progetto dell’Enel, durante la quale,  dall’interno del recinto della centrale, sono partite urla inneggianti alla mafia (al grido di “la mafia è con noi!, la mafia è con noi!”) e pesanti minacce (“ti sparo, dove ti trovo ti sparo !”). Episodio ampiamente ripreso anche dagli organi di informazione ;

un ulteriore esempio di comportamenti censurabili è inoltre rappresentato dal blocco dell’autostrada Salerno-Reggio C., che anche questa volta si è accompagnato, oltre che dai prevedibili disagi, da minacce e intimidazioni alla gente del posto e seguita, anche in questa occasione, da denunce alla Magistratura;

recentissime notizie di stampa – riportate da periodici nazionali e regionali, con titoli e passaggi assai allarmanti (“La mafia nel Parco”, “…in odore di mafia…”)  nonché dai quotidiani locali e ampiamente riprese sui social network- nelle ultime settimane hanno determinato grande turbamento preoccupazione e tensione tra la popolazione della valle in quanto a essere chiamato in causa è stato questa volta proprio il portavoce del “Comitato del SI”, nonché Presidente del Consorzio fornitore unico delle biomasse per la centrale dell’Enel, attinto da ripetuti provvedimenti interdittivi antimafia – e insieme con lui i parenti stretti- confermati anche da una sentenza del TAR;

un Sindaco di un Comune del Parco –Saracena, in provincia di Cosenza- ha denunciato pesanti intimidazioni personali nei suoi confronti ed una serie di incendi dolosi al patrimonio boschivo del Comune;

si chiede di sapere:

quali urgenti provvedimenti il Ministro intenda assumere per far luce sugli evidenti rischi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata nell’area del Parco del Pollino e della valle del Mercure in particolare;

quale ulteriori, urgenti iniziative lo stesso Ministro voglia intraprendere per impedire che l’affare delle biomasse legato alla centrale del Mercure si trasformi, come i fatti narrati in premessa sembrano chiaramente evidenziare, in un lucroso business malavitoso che contribuirebbe ad alimentare i proventi di quella che è tristemente nota come la “mafia dei boschi” calabrese, a peggiorare la deforestazione di una regione – la Calabria- già a rischio desertificazione, nonché ad avere nefaste ricadute sul tessuto sociale ed economico delle due Regioni – Calabria e Basilicata- sui cui territori si estende il Parco Nazionale del Pollino.